In origine
il sudario del Volto Santo di Manoppello era di 2 cubiti x 2 (il cubito reale egiziano
veniva usato dagli ebrei all’epoca di Cristo per misurare i teli di finissimo
bisso considerati preziosi per le sepolture regali). Se il Volto Santo e la S.
Sindone sono le reliquie di Gesù, fu allora Giuseppe d’Arimatea a volere
acquistare queste stoffe importanti per dare sepoltura in modo speciale al
proprio Maestro, Re dei Giudei.
Ricerca di Antonio Teseo
Nella Relatione Historica sulla venuta del Volto Santo a Manoppello di
Donato da Bomba, troviamo scritto che questo sudario di bisso era di 4 palmi x
4 (Partita poi la donna con i quattro scudi, e, disbnigato gli
affari in cui era occupato nell’ora del contratto, tutto allegro e festoso
l’avventurato Donat’Antonio per sì bella compra, spiegò l’Immagine la quale era
nel mezzo di un velo quadrato e tutto trasparente per la rarità della
tessitura, dalla grandezza di quattro palmi da ogni lato, trovò che il
velo, per essere stato malamente tenuto e conservato, dopo che fu pigliato
dalla casa Leonelli, era tutto stracciato, lacerato, e da tignole e tarli
mangiato, totalmente corrotto, che quasi era ridotto tutto in polvere; e quelli
pochi stracciarelli rimasti pendenti, non aspettando esser toccati, da se
stessi cadevano in terra, fuorché la SS. Immagine, la quale sebbene era
alquanto denigrata, e molto aggrinzata, era nondimeno nel resto tutta bella,
intatta, e senza corruzione alcuna). Continuando con la narrazione leggiamo che fu poi un
frate contemporaneo a Donat'Antonio De Fabritiis, Padre Clemente da
Castelvecchio, a ritagliare il telo fino a ridurlo alle dimensioni in cui si
trova oggi, cioè 17cm x 24 (Onde l’istesso P.
Clemente, pigliate le forbici, tagliò via tutti quelli stracciarelli d’intorno,
e punificando molto bene la SS. Immagine dalle polveri, tignuole e altre
immondizie, la ridusse alla fine come adesso appunto si trova. Il sopraddetto
Donat’Antonio, desideroso di godersi quella Ss. Immagine con maggior devozione
la fece stendere in un telaio di legno, con cristalli dall’una e dall’altra
parte, ornata con certe cornicette e lavori di noce da un nostro Frate
Cappuccino chiamato Frate Remigio da Rapino (non fidandosi di altri maestri
secolari).
Nel XVII secolo, ossia quando Padre Donato
da Bomba compose la sua Relatione Historica, Manoppello faceva parte del Regno
di Napoli e pertanto 1 palmo di allora equivaleva a 26, 25 cm: 26, 25 x 4 = 105
cm (larghezza e lunghezza del bisso del Volto Santo).
All’epoca di Gesù gli ebrei usavano
misurare i teli considerati preziosi di finissimo bisso in cubiti reali
egiziani (tradizioni tramandate e attinte dai Testi Sacri, 2 Cronache, 3, 3; Esodo, 38, 9):
1 cubito equivaleva a 52, 5 cm. Se moltiplichiamo 52, 5 x 2, vediamo che il
risultato è esattamente 105 cm, il che significa, che il sudario del Volto Santo
di Manoppello un tempo era esattamente di 2 cubiti x 2.
Per determinare le misure del sudario del Volto Santo di Manoppello fu usata la lunghezza doppia di un'asta in legno simile a quella che vediamo qui sotto
Cubito
reale. lunghezza: 52,5 cm. Torino, Museo Egizio. Fonte: C. Le Blanc, A.
Siliotti e prefazione di M. I. Bakr. Nefertari e la Valle delle Regine. Giunti,
Firenze, 2002
Fonti
vagliate per la ricerca:
Conclusione
Le misure della S. Sindone
di Torino sono di 113 cm x 441 e quindi a prima vista uno potrebbe credere che
esse non corrispondano a quelle standard usate all’epoca di Gesù. Ma se alla
larghezza del lino togliamo 8 cm di una fascia ribattuta e quindi cucita ad un
lato in un secondo tempo,
ecco che anche la sua larghezza in origine era di 105 cm,
e cioè 2 cubiti reali egiziani.
Ma vediamo ora quanto misurava
in lunghezza:
Nella scala delle unità
di misura, il cubito equivaleva a 52, 5
cm; un palmo a 7,5 cm; un dito a 1,875 cm. Se consideriamo che la S. Sindone è
lunga 441 cm, trasformando questa misura in dita (441: 1,875) otteniamo come
risultato 235,2. Dividendo 235,2 per 28 (28 erano le dita che componevano un
cubito) abbiamo come risultato 8, 4 cubiti. Quindi con sicurezza possiamo
affermare che la S. Sindone in origine misurava 2 cubiti x circa 8 cubiti e
mezzo.