Il Vangelo di oggi

MISERICORDIAE VULTUM IN AETERNUM ADOREMUS.."[O Dio] continua ad effondere su di noi il tuo Santo Spirito, affinché non ci stanchiamo di rivolgere con fiducia lo sguardo a colui che abbiamo trafitto: il tuo Figlio fatto uomo, Volto splendente della tua infinita misericordia, rifugio sicuro di tutti noi peccatori bisognosi di perdono e di pace nella verità che libera e salva. Egli è la porta attraverso la quale veniamo a te, sorgente inesauribile di consolazione per tutti, bellezza che non conosce tramonto, gioia perfetta nella vita senza fine .."(PAPA FRANCESCO)

Fotomontaggio realizzato da Antonio Teseo
L'ora in Manoppello:

METEO MANOPPELLO

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BLOG SENZA SCOPO DI LUCRO DI ANTONIO TESEO

lunedì 7 settembre 2009

La Carità è la vera libertà dell'uomo

Dal Vangelo di oggi, lunedì 7 settembre 2009
Luca 6,6-11 - Osservavano per vedere se guariva in giorno di sabato.
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo.
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita.
Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.




Dalle pagine del Vangelo che stiamo leggendo in questi ultimi giorni, Gesù ci fa comprendere la grandezza della Carità. La Carità è il valore più alto di civiltà da trasmettere e deve andare anche al di là delle regole che la società s'impone, perché Essa è la vera libertà dell'uomo. Con la Carità, infatti, egli tocca il massimo del suo benessere perché dona al prossimo il suo stesso benessere spirituale e fisico: Carità, quindi, significa fare la volontà del Signore con grazia, umiltà e misericordia, aiutando ogni fratello o sorella in difficoltà. Dalla Carità dipende la pace, dipende la democrazia, dipende l'educazione del rispetto della persona.

Solo attraverso la Carità si può preparare la strada al Signore per il Suo ritorno, che significa "completa evangelizzazione a Lui".

Invito tutti i carissimi giovani ad avvicinarsi al Signore leggendo quotidianamente il Vangelo, perché nella parola di Dio si trova ogni risposta per vivere la "Vera Vita".

















Nel Volto Santo di Manoppello si contempla tutta la grazia, la dolcezza, l'umiltà e la misericordia del Signore, ovverosia la Carità che rende felice l'uomo nella vera libertà. Il peccato che lo spirito immondo di satana vorrebbe alimentare in ognuno di noi, neanche si può affacciare davanti all'Immagine di Redenzione di questo Santo Volto quando Essa è impressa nella nostra anima e nel nostro cuore.

venerdì 3 luglio 2009

Perché il volto della Sindone non può essere quello di Leonardo

Dopo le notizie uscite in questi giorni secondo cui alcune ricercatrici avrebbero individuato nell'immagine del volto della Sacra Sindone l'autoritratto di Leonardo da Vinci, propongo di leggere quest'intervista fatta all'archeologo Lorenzo Bianchi.

Dall'articolo pubblicato nel sito:
RADIO VATICANA
la voce del Papa e della Chiesa in dialogo con il mondo
http://www.oecumene.radiovaticana.org/IT1/Articolo.asp?c=299038

01/07/2009 15.06.40

Le straordinarie corrispondenze tra il Sudario del Signore di Oviedo e la Sindone di Torino. Intervista con l'archeologo Lorenzo Bianchi

Nell’antica capitale delle Asturie, in Spagna, dall’VIII secolo si conserva, secondo la tradizione, il “Sudario del Signore”. Le indagini scientifiche vi hanno riconosciuto macchie di sangue compatibili con quelle della Sindone. In Abruzzo, dal XVII secolo è invece visibile il Velo di Manoppello, vera icona di Cristo, secondo la tradizione non realizzata da mani d’uomo. Si tratta di due oggetti venerati da secoli come reliquie della Passione del Signore, che mostrano sorprendenti corrispondenze con la Sindone di Torino. Luca Collodi ha chiesto al dott. Lorenzo Bianchi - archeologo e primo ricercatore del Cnr, nonché autore sull'argomento di un reportage pubblicato nell'ultimo numero del mensile "30 Giorni" - se si possa parlare di indizi della Risurrezione di Gesù:

R. - Il Sudario di Oviedo e il Velo di Manoppello sono collegati in qualche maniera alla Sindone. Il Sudario di Oviedo è un testimone della Crocifissione e della Passione di Gesù perché ha una serie di concordanze specifiche sia nel sangue, sia geometricamente nelle forme del sangue, con l’immagine della Sindone.


D. - Quindi, non c’è contraddizione scientifica tra Oviedo e Torino?


R. - Assolutamente no. Oviedo è, molto probabilmente, quel telo che è stato posto sul volto di Gesù nel momento della deposizione dalla croce. Mantiene lo stesso tipo geometrico di forma delle ferite, del sangue uscito dal volto, dalla bocca di Gesù mentre era deposto dalla croce e si ritrova lo stesso nella Sacra Sindone. Il “Sudario di Oviedo” è stato usato per questo scopo e, quindi, non è un reperto testimone propriamente della Risurrezione ma della Passione e della morte di Gesù.


D. - Il Velo di Manoppello che è in Abruzzo, che tra l’altro è stato visitato anche da Benedetto XVI , anche su di esso c’è un indizio che riporta alla Risurrezione...


R. - Il velo di Manoppello è un altro reperto veramente sorprendente. Quello che è stato notato negli studi degli ultimi anni è che questo volto rappresentato sul Velo di Manoppello ha una corrispondenza geometrica fisica impressionante con il volto della Sindone. Questo reperto è ancora oggetto di studio, ma c’è chi pensa che esso possa essere proprio quel sudario - uso la parola “sudario” questa volta per indicare questo reperto che viene indicato da Giovanni all’interno della camera sepolcrale - che era forse posto sopra la Sindone all’altezza del volto di Gesù, e che quindi avrebbe avuto una specie di impressione, tramite la stessa che arrivò sulla Sindone, nel momento della Risurrezione, dal volto di Gesù.(Montaggio a cura di Maria Brigini)