Il Vangelo di oggi

MISERICORDIAE VULTUM IN AETERNUM ADOREMUS.."[O Dio] continua ad effondere su di noi il tuo Santo Spirito, affinché non ci stanchiamo di rivolgere con fiducia lo sguardo a colui che abbiamo trafitto: il tuo Figlio fatto uomo, Volto splendente della tua infinita misericordia, rifugio sicuro di tutti noi peccatori bisognosi di perdono e di pace nella verità che libera e salva. Egli è la porta attraverso la quale veniamo a te, sorgente inesauribile di consolazione per tutti, bellezza che non conosce tramonto, gioia perfetta nella vita senza fine .."(PAPA FRANCESCO)

Fotomontaggio realizzato da Antonio Teseo
L'ora in Manoppello:

METEO MANOPPELLO

www.libreriadelsanto.it
BLOG SENZA SCOPO DI LUCRO DI ANTONIO TESEO

sabato 24 dicembre 2011

BUON NATALE A TUTTI

Riflessione sul Verbo Incarnato
di Antonio Teseo

Dio Padre ci ha donato la Luce Eterna attraverso lo Spirito Santo (Is. 7, 14; Is. 52, 13-15; Gv. 1, 9-14).

Lo Spirito Santo si manifesta nello spirito di ogni uomo e di ogni donna attraverso la pace, l'umiltà, la grazia, la carità e la misericordia. Così solo chi apre il cuore per condividere questi frutti spirituali vive nella purezza dell'Amore con la "A" maiuscola, entrando in comunione con Dio.
Il Signore, in sostanza, ci chiede di dedicarci al prossimo sempre gratuitamente, ovvero, senza gratificarci del bene che gli facciamo, e senza pensare minimamente di ricevere da lui o da lei una ricompensa.
Rimanendo così nella nostra pace, nella nostra umiltà, nella nostra grazia, nella nostra carità e nella nostra misericordia, poi tutta la gioia della Vita che ci arriva è solo Luce Eterna.

Buon Natale

venerdì 30 settembre 2011

Il Volto del Risorto impresso su due tessuti con trame completamente differenti


Studi realizzati da Antonio Teseo.



Cliccando sulle prime due immagini, possiamo osservare la trama a spina di pesce del lino della S. Sindone di Torino sovrapposta alla figura impressa sul sudario di bisso - con trama denominata a tela - del Volto Santo di Manoppello.

Sotto troviamo la sovrapposizione in larga veduta della S. Sindone al Sacro Volto in scala 1 a 1.

Come ho già spiegato nella pubblicazione precedente, ricordo che sul telo e nella figura della reliquia di Manoppello, il sangue appare sbiadito a causa della sovrapposizione alle colature ematiche della luce del Padre che aveva illuminato il Volto del Figlio; 1 Cor. 15, 20. Le prove di ciò che asserisco sono fornite sia dall'elaborazione che vediamo qui sotto della seconda immagine, ottenuta con il filtraggio computerizzato "equalizzazione" che ha la proprietà di esaltare i pixel in chiaro della luce, sia dall'ombra presente dietro la narice sinistra del naso di Gesù (a destra per chi guarda). Immagine del Volto Santo di ManoppelloOltre ad aver assunto un tono sbiadito, il sangue nel Volto Santo di Manoppello si mostra anche asciugato, perché tutto ciò che concerne la figura corrisponde alla Sembianza che gli apostoli videro nel momento dell'Ascensione al cielo di Gesù.


Nel Volto della S. Sindone, invece, il sangue si presenta vivo e accentuato, seppure abbia subito un'ossidazione, poiché fa parte dell'aspetto sfigurato del Redentore risorto dai morti: Gv. 11, 25.Il Volto sofferente di Gesù della Passione














Nella successiva immagine che troviamo sotto a sinistra, possiamo osservare la maschera di sangue che originariamente fu proiettata sulla S. Sindone e che istantaneamente, impressionandosi in maniera riflessa sul lino, subì un processo chimico di ossidazione e deidratazione per via del lampo della Luce del Risorto, assumendo così il colore giallo paglierino che vediamo oggi (rif. sopra alla prima figura a sinistra) . Il colore ematico originale che sfigurò il Volto di Cristo, come ripeto ancora una volta per chi non avesse letto i post precedenti in questo blog, ritorna in luce quando l'Effigie del Volto della S. Sindone è sovrapposta al computer a quella del Volto Santo con un rafforzamento di contrasto.Sovrapposizione Volto Santo di Manoppello-S. Sindone di Torino

Secondo i miei studi, Dio Padre avrebbe voluto lasciare al mondo una testimonianza del Santissimo Volto di Suo Figlio rappresentandolo come Vera Eikon "Pictura Domini acheropita" realizzata dunque dalla sapienza di Dio e non da mano d'uomomanoppello_tessuto - Gv. 6, 40:
"Questa è infatti la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna e io lo risusciti nell'ultimo giorno" -.

A fianco, sudario del Volto Santo di Manoppello visto con un microscopio digitale 200x (foto scattata dal docente dell'università di Padova, Giulio Fanti): come possiamo osservare da questo ingrandimento, il bisso contiene granuli o filamenti di polvere, ma non pigmenti di pittura artificiale. Ogni spazio vuoto tra filo e filo, che corrisponde nella realtà a due o tre capelli accostati assieme, non è riempito da alcun pigmento con sostanza d'apporto.

Questa Santissima Icona, diventò nella storia il modello da cui tutti gli artisti attingevano per raffigurare il Volto di Cristo. I pittori e gli scultori si dovevano attenere ad un Canone dettato dalla Chiesa:

- Dalla d
isposizione emanata nel Concilio Niceno DS 601 Sessione VII del 13 ottobre 787 - "Quando più frequentemente queste immagini vengono contemplate, tanto più quelli che le contemplano sono portati al ricordo e al desiderio del modello originale". ...
Oggi, noi con il Volto Santo veneriamo la sembianza del Signore. Un giorno, invece, contempleremo in cielo il S.S. Volto nella realtà.



















Immagine devozionale compresa nella raccolta appartenuta a Umberto II di Savoia.

Questa rappresentazione risale alla fine del 16° secolo. Ritrae la Sacra Sindone stesa e adorata da angeli, sormontata dalla santa corona di spine e dalla "Vera Icona".
La storia ci parla che un'antica tradizione,
sostenuta da un'intuizione molto fiduciosa e profondamente mistica, istintivamente associava il "Sudario del Volto Santo" con la "Sacra Sindone". Gli esiti delle ricerche sulle due reliquie, oggi ci svelano invece che quell'antica tradizione - di relazionare il Volto Santo alla Sindone - non derivava solo da un'intuizione, ma era fondata su basi teologicamente solide, per rimandare alla conoscenza della Verità.

giovedì 8 settembre 2011

Perché la Veronica originale non è più a Roma


Sovrapposizione Sindone di Torino - Volto Santo di Manoppello:

LA TRASFORMATA DI FOURIER






Elaborazione eseguita da Antonio Teseo.

Il risultato di questa elaborazione è da ritenere eccezionale perché dalle informazioni 3D contenute nell'immagine sindonica è venuta alla luce l'ondulazione di una grinza del Sudario del Volto Santo di Manoppello passante sopra l'occhio destro - a sinistra per chi guarda - che aveva preso forma adeguandosi sopra i caratteri del Volto: in modo discendente, per via della cavità oculare, e ascendente, per via del gonfiore zigomatico. Appena sotto l'incrocio delle palpebre, sempre dell'occhio destro di Gesù, possiamo inoltre osservare una ferita da cui era fuoriuscito del sangue, il quale, prima aveva seguito una direzione discendente e un po' obliqua - causa l'avvallamento della cavità oculare - scorrendo sul bordo di una piega, e poi era sceso perpendicolarmente sopra lo zigomo tumefatto.

In quest'altra elaborazione, realizzata in maniera prospettica, possiamo vedere meglio quale era stato il percorso del rivolo di sangue: con la freccetta blu ho indicato la ferita; con le due freccette bianche, la piega in orizzontale del bisso di Manoppello; e con le freccette rosse, l'andamento del deflusso sanguigno (elaborazioni realizzate da Antonio Teseo).


Per chi si limita a leggere solo questo post, torno a ripetere quanto già detto in alcune pubblicazioni di questo mio blog, e cioè che il sudario di bisso di Manoppello servì per coprire il capo cadaverico di Gesù durante la preparazione per la sepoltura (Gv. 20, 5-7) e la S. Sindone per ricoprire il corpo (Mt. 27, 59-60) prima che venisse deposto nella tomba.
Il terzo giorno dalla morte del Signore, successe allora che una luce illuminò la reliquia di Manoppello sulla quale apparve, PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO, la sembianza del Sacro Volto di Cristo. L'aspetto del Volto del Redentore, che dunque si vedeva in trasparenza dalla reliquia abruzzese perché filtrata dalla luce di Dio, andò a proiettarsi e ad impressionarsi istantaneamente sulla S. Sindone come immagine indefinita scritta col sangue della Passione. Ecco perché ricaviamo dalla figura del Volto Santo (stessa immagine della reliquia di Manoppello e di quella di Torino) informazioni in 3D dei caratteri somatici del Signore quando essa viene elaborata al computer. Se, dunque, con il Volto Santo di Manoppello noi possiamo contemplare il Volto del Risorto dell'Ascensione: con la luce del Padre che ha illuminato il viso di Gesù, con le ferite rimarginate e con le tracce ematiche asciugate; con il Volto della S. Sindone noi possiamo invece meditare sul Viso cruento di Gesù della Passione, ma sempre risorto dai morti: con le ferite e le colature di sangue che hanno sfigurato i caratteri contusi e tumefatti, e con l'immagine che reca anche i riflessi della luce di Dio, perché questa traspariva dal sudario di Manoppello nell'attimo dell'evento della gloria di Cristo.
Con l'Eucaristia, il Signore ci dona il Suo Corpo Vivo e Vero; con l'Icona acheropita della Pictura Domini Vera del Sacro Mandylion (nell'antichità, involto composto dal lenzuolo della S. Sindone di Torino con sopra il sudario del Volto Santo di Manoppello) lo Spirito Santo ci conduce alla Verità tutta intera "profezia di Isaia, 52, 12-15 IV Carme del Servo".
Secondo una mia personale ricostruzione storica, il lenzuolo e il sudario di Cristo furono prelevati assieme nella tomba, di nascosto, dagli apostoli. Ripiegati e sistemati in un unico involto chiamato Sacro Mandylion, i teli santi da Gerusalemme arrivarono in un posto sicuro " Edessa" (Turchia), per essere salvaguardati dalle persecuzioni romane. Fu allora l'apostolo Taddeo ad affidarli nelle mani del re Abgar, il quale fu il primo re della storia a convertirsi al cristianesimo. Nell' VIII secolo, prima che nell'impero romano d'Oriente scoppiasse l'iconoclastia, i teli componenti il Sacro Mandylion furono divisi tra loro per essere nascosti in luoghi sicuri. Nel XIV secolo ritroviamo il sudario, con il nome di "Veronica" a Roma, e il lenzuolo in una chiesa di Lirey in Francia. Nel XVI secolo, i due teli santi finalmente arrivarono nei luoghi in cui si trovano tutt'ora: il sudario, con il nome di Volto Santo, a Manoppello (Pe); il lenzuolo, con il nome di Sacra Sindone, a Torino.

Il sudario e il lenzuolo raffigurati insieme. Per le spiegazioni di queste icone rifarsi alle pubblicazioni precedenti.





Il Vaticano cerca con tutte le sue forze di far credere che il sudario di Cristo (come ho già detto, nel medioevo denominato Veronica) sia ancora a Roma, ma la verità è invece che questa immagine, la quale i canonici di San Pietro mostrano ai fedeli in un' ostensione una volta l'anno da una distanza considerevole, non contiene alcuna sembianza del Signore.
sembianza s. f. [dal provenz. semblansa, der. di semblan: v. sembiante], letter. – 1. ant. o poet. Somiglianza, rassomiglianza, spec. nella locuz. a sembianza di, a somiglianza, a immagine di: una valle Che da sei montagnette ond’è ricinta Scende a s. di teatro acheo (Foscolo); Tutti fatti a s. d’un Solo, Figli tutti d’un solo Riscatto (Manzoni). 2. a. Aspetto, soprattutto del volto; sembiante: Segnor mio Iesù Cristo, Dio verace, Or fu sì fatta la s. vostra? (Dante); E viene a Roma, seguendo ’l... Leggi
Le scansioni delle prime foto pubblicate sotto, dimostrano che la figura della Veronica venerata in Vaticano non reca la sembianza del Salvatore Gesù Cristo contrariamente a quanto invece fu vista, venerata e narrata sia da Dante che dal Petrarca dopo il loro pellegrinaggio avvenuto a Roma: da parte del primo, nel giubileo del 1300; da parte del secondo, nel giubileo del 1350. I ricordi di Dante del suo pellegrinaggio sono riportati nella Divina Commedia, in alcuni versi del XVIII Canto dell'Inferno, del II Canto del Purgatorio e del XXXI Canto del Paradiso:

... Nel fondo erano ignudi i peccatori;
dal mezzo in qua ci venien verso ‘l volto,
di là con noi, ma con passi maggiori,
come i Roman per l’esercito molto,
l’anno del giubileo, su per lo ponte
hanno a passar la gente modo colto,
che da l’un lato tutti hanno la fronte
verso ‘l castello e vanno a Santo Pietro,
da l’altra sponda vanno verso ‘l monte...
(Inferno, XVIII, 25-33)

... Nessun m’è fatto oltraggio,
se quei che leva quando e cui li piace,
più volte m’ha negato esto passaggio;
ché di giusto voler lo suo si face:
veramente da tre mesi elli ha tolto
chi ha voluto intrar, con tutta pace...
(Purgatorio, II, 94-99)

... Qual è colui che forse di Croazia
viene a veder la Veronica nostra,
che per l’antica fame non sen sazia,
ma dice nel pensier, fin che si mostra:
"Signor mio Gesù Cristo, Dio verace,
or fu sì fatta la sembianza vostra?";
tal era io mirando la vivace
carità di colui che ‘n questo mondo,
contemplando gustò di quella pace...
(Paradiso, XXXI, 103-111)

I ricordi del suo pellegrinaggio a Roma, sono riportati dal Petrarca nel "Familiarum Aerum Libri":
" Or ecco la quinta volta io son in viaggio per Roma, e chi può dirmi se sarà l'ultima, come certamente è di tutte le altre la più felice, perché delle mondane cure più nobile è la cura dell'anima, e più d'ogni gloria mortale degna d'accendere i nostri desideri è la gloria celeste?" "…Così finalmente arrivi a Roma…la quale chiunque non vide, è temerario se ammira altre città. E, come la fortuna del popolo romano faceva che l'aspetto dell'Urbe talora divenisse più bello, così l'anno giubilare farà che quello sia come già mai, spiritualmente giovevole. Il pellegrino visiterà i sepolcri degli Apostoli…vedrà l'effige del volto del Signore..."

http://holyfaceofmanoppello.blogspot.com/2009_04_01_archive.html


                                    ?


Nelle ultime immagini possiamo invece contemplare la vera Effigie della Veronica.


Dalla sovrapposizione della prima foto del Volto Santo di Manoppello alla seconda della S Sindone che vediamo qui sotto, ne risulta l'elaborazione computerizzata con rafforzamento di contrasto della terza figura, in cui si può osservare bene anche la trama del lino torinese (cliccare sull'ultima icona di questo post per vederla ingrandita).
Il Volto del Risorto di Manoppello, come vediamo sotto nella fig. 1, era stato illuminato dalla luce del Padre. L'intensità dei raggi di questa luce proiettata sul viso e le macchie di sangue asciugatesi dopo il terzo giorno dalla morte di Gesù, ci hanno restituito un'immagine nella quale noi osserviamo del liquido ematico della Passione solo delle tracce. Ma sovrapponendo il Volto della S.Sindone a quello di Manoppello, ecco allora che tutto si ricompone: il sangue che aveva sfigurato i tratti somatici del Volto del Redentore riacquista vivacità.






 

giovedì 25 agosto 2011

L'inerzia sull'accoglienza dei pellegrini che arrivano a Manoppello

L'inerzia dei vari Enti Amministrativi sull'accoglienza dei pellegrini che arrivano a Manoppello per pregare dinanzi al Volto Santo

La Basilica del Volto Santo di Manoppello è ormai meta di pellegrinaggio da tutto il mondo. Dalle presenze che si sono registrate in questi ultimi anni - a seguito del pellegrinaggio del Santo Padre Benedetto XVI avvenuto il 1 settembre 2006 - questo luogo spirituale è diventato il fiore all'occhiello della Regione Abruzzo per quanto riguarda il turismo religioso.

Ma vediamo come sono accolti questi turisti.

Solo dalla Polonia vengono quasi tutti i giorni numerosi pullman, che però prima di arrivare nei pressi della chiesa trovano enormi difficoltà a percorrere una strettoia di un ponte - in contrada Fornace - che si trova a circa due chilometri dal paese. Quando mi trovo in macchina a vedere incrociarsi questi autobus nella curva che dà a questo breve tratto di strada, dove a volte alcuni pellegrini sono addirittura costretti a scendere dai mezzi per aiutare gli autisti per le manovre, mi viene da rabbrividire, vergognandomi di essere cittadino abruzzese, perché penso all'insensibilità e all'inettitudine degli organi competenti che ci rappresentano, i quali, anziché risolvere il problema al più presto, concedendo in appalto lavori per migliorare la viabilità, come è ormai diventato mal costume in Italia fanno finta di ignorare ciò che accade, e poi, se un giorno dovessero decidere di muoversi, lo fanno solo a disgrazia consumata. Per organi competenti ovviamente mi riferisco al Comune di Manoppello, alla Provincia di Pescara, alla Comunità Montana e alla Regione Abruzzo. Domenica scorsa, prima che iniziasse la Santa Messa in Basilica, mi sono recato al bagno pubblico usato anche dai pellegrini che provengono da tutto il mondo, e ho trovato teli di ragno sulle finestre e gli unici quattro contenitori che dovrebbero servire per l'igiene alle mani completamente senza detergente. Abbiamo un albergo/bar che dovrebbe dare ristoro ai fedeli che è chiuso ormai da anni; una strada che dovrebbe arrivare a Passo Lanciano (Majelletta) interrotta da decenni; e agli incroci vediamo ancora tabelle che indicano "Santuario del Volto Santo di Manoppello" quando invece il papa aveva elevato a rango di Basilica minore questa chiesa. Qualunque pellegrino che si reca al Volto Santo, inoltre, non trova alcun servizio gratuito da parte del comune di Manoppello - né navetta, né assistenza guidata o quant'altro - per visitare il paese che dista solo un chilometro. E pensare che in questo luogo vi è una reliquia di importanza mondiale!

Antonio Teseo

sabato 26 marzo 2011

Perché la Sindone e il Volto Santo di Manoppello sono le reliquie di Cristo


di Antonio Teseo


Perché la Sindone e il Volto Santo di Manoppello sono le reliquie di CristoIl Volto Santo impressionatosi sulla S. Sindone (vedere fig. 1) è formato, e quindi costituito, dal rapporto tra una più o meno densità di sangue e una più o meno intensità di un riflesso di luce. Questi dati, se fatti elaborare dal computer, ci forniscono una figura in 3D perché il tono del sangue (che in pixel è più scuro del riflesso di luce) viene trasformato in rilievo, mentre il riflesso della luce (che in pixel è più chiaro rispetto al sangue) viene trasformato in basso rilievo (vedere la figura qui sotto).Volto_Sindone_3D

Poiché il Volto Santo di Manoppello è un ologramma che reca con sé anche la luce del Padre (la stessa aveva illuminato il Volto del Figlio nell'attimo della risurrezione)



Immagine del Volto Santo di Manoppellose preso da solo, non può fornire un'immagine 3D al computer, perché le parti più prominenti del volto, tipo naso, fronte e mento, essendosi trovati più esposti alla luce risultano schiacciati, invece quei caratteri più in ombra risultano in rilievo (descrivendo il Volto Santo è come se c'immaginassimo una fotografia realizzata dal dito di Dio). Però, come possiamo vedere dall'elaborazione di sopra della sovrapposizione (fig. 2), se si fa prevalere dal filtraggio la visione dell'immagine della S. Sindone al 70% rispetto a quella del Volto Santo al 30%, ecco allora che abbiamo una veduta completa del Volto di Cristo in 3D perché il sangue aveva coperto i caratteri somatici di Cristo (vedere sopra le due figure in 3D ricavate dalla fig. 2 e questa di qui sotto).



Santo_Volto_Sindone_e_Volto_Santo_3D






Io sono convinto che se uno si fosse trovato a parlare con San Tommaso poco prima dell'apparizione di Gesù risorto e gli avesse domandato quali segni avrebbe dovuto lasciare il Signore perché lui credesse, l'apostolo avrebbe sicuramente risposto:

1) Poiché Gesù è risorto dai morti, cioè è ritornato in vita non per morire di nuovo ma per vivere in eterno, io ho bisogno di rivedere il Suo Volto sfigurato dal sangue vivo della Passione così com' era prima di morire;Sovrapposizione Volto Santo di Manoppello-S. Sindone di Torino

a fianco, sovrapposizione Sindone-Volto Santo di Manoppello con rafforzamento di contrasto (il sangue della Passione sulla faccia di Gesù)



2) Ho bisogno di vedere il Suo Volto illuminato dalla luce del Padre e le ferite devono risultare cicatrizzate per contemplare la potenza di Dio;

Immagine del Volto Santo di Manoppelloa fianco, immagine del Volto Santo di Manoppello elaborata con la procedura "equalizzazione". Tale filtraggio ha la proprietà di far esaltare i pixel in chiaro della luce del Padre che aveva illuminato il Volto di Cristo (osservare anche le ferite cicatrizzate dalle croste di sangue)


3) Ho bisogno di vedere la luce vera del Risorto, la quale un giorno è garanzia per la risurrezione dei giusti;La luce del Risorto

qui sopra, nella seconda immagine, possiamo osservare il riflesso della luce celeste di Cristo che aveva illuminato il sudario di Manoppello riprodotto nella figura sindonica



4) Ho bisogno di contemplare, sempre nel Volto di Cristo, l'espressione di Grazia, di Mitezza e di Misericordia perché Egli possa così dimorare in me con il Pane di Vita Eterna.sedici

Tutte queste risposte sono dimostrabili esaminando il Volto Santo di Manoppello e il Volto della S. Sindone di Torino con il computer, il quale è uno strumento scientifico.

lunedì 14 marzo 2011

La luce del Volto di Gesù è fonte di salvezza per i giusti


Sudario di Manoppello filtrato e impresso sulla Sindone dalla luce celeste di Cristodi Antonio Teseo





Salmo 31,17

Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia.



Salmo 119,170

Venga al tuo volto la mia supplica, salvami secondo la tua promessa.



Salmo 143,7

Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa.



Nel prologo di Giovanni, leggiamo che Gesù Cristo era la luce vera che illumina ogni uomo. Per luce vera noi cristiani intendiamo:

1) L'educazione spirituale alla Vera Vita che Gesù c'insegna con il Vangelo;

2) La Grazia, l'Umiltà, la Pace e la Misericordia che troviamo nell'espressione del Volto amorevole del Redentore le quali si riflettono nell'espressione del volto di ogni persona bisognosa;

3) I S.S. Sacramenti che la Santa Chiesa ci dona;

4) La luce del Volto di Cristo.

Nel versetto del Vangelo di Giovanni (Gv. 1,12) e in quello del libro dei Salmi (Sl. 80, 4) apprendiamo che ogni persona giusta, nell'istante dopo il suo ultimo respiro in vita qui sulla terra, non conosce la morte, e quindi il peccato, perché risorge per mezzo della luce celeste ed invisibile del Redentore. Se l'amante del Signore, qui sulla terra, accoglie il corpo di Cristo Gesù con il Pane della Vita Eterna (Eucaristia), appena dopo il suo ultimo alito di vita sarà trasformato in luce invisibile, e accolto dalla luce del Salvatore, in cielo, come raggio del Suo Santissimo Corpo e del Suo Santissimo Spirito. Ecco dunque che cosa significa Paradiso: vivere nella luce di Cristo la bellezza del "Vero Amore". Per ogni anima santa, la morte corporale non è altro che la purificazione assoluta dello spirito, perchè esso si stacca completamente e definitivamente dalla carne, la quale, appartendo al mondo, è soggetta a corruzione (Gv. 1, 9-11) . Proprio perché completamente puro, lo spirito può così contemplare in eterno il Volto di Dio Padre.

Chi conosce, dell'epoca di Gesù, quali fossero le usanze dei giudei, sa che i panni funebri erano considerati impuri perché toccavano un cadavere. Accadde, però, che l'apostolo Giovanni credette alla resurrezione del Suo Maestro dopo aver contemplato il sudario (Gv. 20, 4-8).

Che cosa allora era successo?

L'apostolo aveva riscontrato da un segno lasciato dal Signore che quel velo da impuro era diventato puro perché era stato illuminato e filtrato dalla luce del volto di Cristo. Per illuminare il regno delle tenebre governato dal demonio, e quindi per salvare i giusti, la potenza della luce vera e celeste del Volto di Cristo aveva dovuto illuminare anche l'interno del sepolcro (a quel tempo considerato simbolo delle tenebre) perché il Salvatore era risorto dai morti nella Sua purezza per la Vita Eterna (Lc. 17,24). Il sudario, dunque, è l'oggetto più rappresentativo della risurrezione di Cristo appunto perché è stato irradiato dalla luce di Dio. La luce del Santo Volto nel sepolcro, ripeto ancora una volta, sarà la stessa che un giorno nell'invisibile permetterà ad ogni persona, la quale fa nel mondo la volontà del Messia, di risorgere per Cristo, con Cristo ed in Cristo.



Nell'elaborazione di sopra, possiamo osservare come il negativo sotto a sinistra del Volto della S. Sindone e quello sotto a destra dello stesso volto con sopra il Volto Santo di Manoppello siano pressoché identici, perché secondo me questo fatto ci dà testimonianza di un perfetto filtraggio tra due figure impressionate assieme da un'unica fonte di luce.


Ingrandimento dei negativi di cui sopra: comparazione

ingrandimento negativi per la comparazione Appena sotto a sinistra, particolare elaborazione "Sindone-Volto Santo" che ci dà l'idea di come nel sepolcro si vedesse in trasparenza dal Velo l'immagine del Sacro Volto di Cristo Risorto; a tale proposito, osservare anche il riflesso della luce celeste che dietro aveva illuminato il sudario di Manoppello. A destra, immagine originariamente impressionata sulla S. Sindone dalla luce celeste con il sangue della Redenzione: un processo chimico, probabilmente causato dal calore del lampo della Resurrezione di Gesù, disidratò e ossidò il liquido ematico, il quale si fissò come immagine indelebile, in micrometri, solo sulla parte più superficiale delle fibrille dei fili del lino (per tale riscontro osservare le figure ingrandite che troviamo sotto).

il sudario di Manoppello illuminato e filtrato dalla luce celeste_sovrapposizione Sindone_Volto Santo







immagine originariamente impressa sulla Sindone dalla luce celeste comprendente il sangue della Passione

Tutte le elaborazioni sono state realizzate al computer da Antonio Teseo.





Sovrapposizione "Sindone - Volto Santo di Manoppello" con le due immagini filtrate al 50%

Sovrapposizione Sindone Volto Santo_ dall




























Ingrandimento da cui si riesce ad osservare la trama del lino sindonico macchiato di sangue

Ingrandimento della foto precedente da cui si puo
















Ingrandimento da cui si riesce ad osservare la trama del lino sindonico macchiato di sangue

Ingrandimento della sovrapposizione da cui si puo
















Ingrandimento da cui si riesce ad osservare la trama del lino sindonico macchiato di sangue

Altro ingrandimento della sovrapposizione Sindoene-Volto Santo di Manoppello

lunedì 17 gennaio 2011

Messa in onore del Volto di Cristo

Cliccare sulle immagini per vederle ingrandite

MESSA PROPRIA
IN ONORE DEL
VOLTO SANTO DI GESÙ
DI MANOPPELLO

Padre Donato da Bomba, frate cappuccino, nella sua “Relatione Historica” narra di un fatto misterioso avvenuto a Manoppello (PE), Comune d’Abruzzo, in un giorno imprecisato del 1506. Apparve infatti in paese un misterioso pellegrino; giunto davanti
alla chiesa parrocchiale incontrò un tal Giacomantonio Leonelli, uomo di ottima cultura e reputazione, e lo invitò a seguirlo in chiesa. Gli consegnò quindi l’involucro che portava con sé. Il dottore lo aprì: conteneva un panno su cui spiccava l’immagine del volto di Gesù. “Abbine cura, custodiscilo come un dono del cielo, veneralo, sarà per te e per la tua famiglia fonte di grazie e auspicio di protezione” gli raccomandò il pellegrino, e rapido sparì. Fu così che il Volto Santo fece la sua apparizione nella storia, e da allora richiama a Manoppello migliaia di fedeli ogni mese. E il 1° settembre
2006, a 500 anni da quel fatto misterioso, anche il Papa Benedetto XVI è giunto pellegrino. Un telo di 17,5 cm per 24, chiuso tra due lastre di vetro, sul quale si vede un viso maschile con barba e lunghi capelli; caso unico al mondo, l’immagine è visibile
identica da entrambi i lati. I lineamenti del viso si sovrappongono perfettamente con quelli dell’Uomo della Sindone. Ebbene, che si abbia la Fede o meno, da cinque secoli quell’oggetto pone degli interrogativi all’uomo che vi si accosta: E tu, chi dici che io sia?

ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta, Signore, la mia voce.
Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Sal 27, a.8.9a.7b

COLLETTA
O Dio, Padre di infinita bontà,
che a quanti in questo sacro tempio attraverso il Volto Benedetto del tuo Figlio,
sfigurato nella sua passione redentrice,
manifesti la tua divinità, fa che, ardenti di amore per te qui in terra,
possiamo un giorno contemplarti nello splendore della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli

PRIMA LETTURA
Passione e gloria del servo
Dal libro del profeta Isaia
52, 14.15; 53. 2. 5
Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 67 (66)
R/. Splenda su di noi il tuo volto, Signore.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. R/.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. R/.
La terra ha dato il suo frutto.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. R/.

SECONDA LETTURA
Il volto del Signore è contro coloro che fanno il male
Dalla prima lettera di San Pietro Apostolo
3, 8-12
Fratelli, e infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie
e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno,
misericordiosi, umili. Non rendete male per male
né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene.
A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua
benedizione.
Chi infatti vuole amare la vita e vedere giorni felici trattenga la
lingua dal male e le labbra da parole d’inganno;
eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua,
perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono
attente alle loro preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro
che fanno il male.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO
Sal 89, 16
R/. Alleluia, alleluia.
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto.
R/. Alleluia.

VANGELO
Egli doveva risuscitare dai morti. Dal Vangelo secondo Giovanni
20, 1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò
nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro,
e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura,
che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore.

PREGHIERA DEI FEDELI

O Padre che sei nei cieli, tu hai voluto inviare tra noi sulla terra il tuo Figlio divino, perché condividesse la nostra vita e si conformasse
a noi in tutto, eccetto nel peccato. Noi ti preghiamo perché, mentre contempliamo il Volto umano di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Redentore, proviamo dentro di noi la viva volontà di rassomigliare a lui anche nello spirito.
R/. Ascoltaci, Signore.
Nel momento del nostro battesimo, noi siamo diventati figli di Dio;
ma forse il peccato ha più volte dominato nel nostro corpo e nella nostra anima. Ora, perché, attraverso il sacramento della penitenza, possa ritornare in tutti i battezzati la grazia della somiglianza a Cristo, preghiamo. R/.
Perché in tutte le famiglie ci sia l’impegno dell’obbedienza
alla legge di Dio, dell’educazione cristiana dei figli,
della purezza matrimoniale, e così il Volto di Cristo risplenda su di noi, preghiamo. R/.
Perché riusciamo a scoprire il Volto di Cristo nei poveri, negli ammalati, nei vecchi, nei fanciulli e c’impegniamo a soccorrerli, convinti di fare al Cristo quanto facciamo ad essi, preghiamo. R/.
Perché i giovani si sentano spinti a mantenersi puri, in modo da non cancellare nelle loro anime l’immagine del Volto di Cristo, preghiamo. R/.
Perché la Chiesa tutta, pastori e fedeli, viva la povertà, la carità e la verità, in modo da essere credibile al mondo, come specchio del Volto di Cristo, preghiamo. R/.
Perché tutti i governanti nell’emanare e nel difendere le leggi civili e sociali, sentono il dovere di rispettare in tutti i sudditi l’immagine del Figlio di Dio, preghiamo. R/.
La tua grazia ci accompagni sempre e dovunque, Padre onnipotente,
in modo che su ognuno di noi risplenda a protezione la luce del tuo
Volto, per guidarci all’ eterna salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
R/. Amen

PREGHIERA DEI FEDELI II

Arcivescovo: Sorelle e fratelli carissimi, in quest’ora di grazia eleviamo la nostra
fiduciosa preghiera al Cristo Signore, che nel suo volto mite e
sofferente ci mostra la benignità e la tenerezza del Padre.
R/. Fa’ splendere il tuo volto, e salvaci, Signore.
Signore Gesù Cristo, assisti il Santo Padre N. nel suo ministero di pastore universale della Chiesa e realizza il suo desiderio di condurre tutti gli uomini a te, preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, illumina il nostro Vescovo N., perché come padre, maestro e pastore ci insegni le tue vie e ci conduca a contemplare il tuo volto, preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, che ti rendi visibile nella vita dei tuoi ministri, assisti i Sacerdoti e i Religiosi perché siano evidente trasparenza di Te, e attraverso il sacramento della riconciliazione e la direzione spirituale ci aiutino a volare alto per renderci sempre più conformi a Te, preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, che ti sei fatto uomo nella santa famiglia di Nazaret, sostieni con la tua grazia i genitori, perché educhino nella
fede i loro figli e siano per loro l’immagine visibile del tuo volto,
preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, che prediligi i piccoli e i giovani, aiutali a comprendere che è bello credere in Te e che è possibile seguirti nella fedeltà dei comandamenti, preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, che ci mostri il tuo volto nei piccoli, nei poveri,
negli ammalati, nei sofferenti, negli anziani, nei deboli e
negli indifesi, ispira noi, i governanti e tutti gli uomini di buona
volontà come farci per loro fratelli e amici e strumenti
della tua provvidenza nell’amore e nella pace, preghiamo. R/.

Arcivescovo:
Solo in Te, Signore Gesù, cercheremo il volto di Dio: in questa tua umile storia, nel silenzio e nel lavoro di Nazaret, nelle fatiche e nelle luci della tua predicazione, nel dolore del Getsemani e nell’abbandono della Croce. E in questi eventi della tua vita, in queste opere e in questi giorni tuoi, che la sete del nostro cuore possa riposarsi, non soddisfatta, ma sovvertita, dall’Onnipotente, che si rivela nella debolezza, dalla Luce che appare nelle tenebre, dalla Vita che esplode nella morte.
E in questo mistero della tua storia e del tuo destino si manifesterà a noi il volto trinitario di Dio, del Padre, che ti ha mandato e seguito in ogni tua ora, dello Spirito, che ti ha unto, di Te, Figlio eterno, fatto carne annientando Te stesso, per portarci nel cuore stesso di Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli.
R/. Amen.

LITURGIA EUCARISTICA
SULLE OFFERTE
O Dio nostro Padre,
volgi il tuo sguardo su di noi
che portiamo impressa l’immagine del tuo Unigenito
immolato per la nostra redenzione,
accetta i doni che ti presentiamo
e rendici ostie viventi a te gradite.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO
Il Volto di Cristo segno d’amore

V/. Il Signore sia con voi.
R/. E con il tuo spirito.
V/. In alto i nostri cuori.
R/. Sono rivolti al Signore.
V/. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R/. È cosa buona e giusta.

A) È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
B) Soprattutto è per noi bello e gioioso, innalzare e te le nostre lodi in questo sacro tempio, in cui, per tua mirabile provvidenza, disponi che sia venerata la prodigiosa impressione del volto del tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore.
Alimenti così la nostra pietà di figli e riversi sul tuo popolo santo i doni del paterno e infinito amore, frutto dell’opera redentrice della sua passione.
A) Per mezzo di lui si allietano gli Angeli e in eterno adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode. Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Volgi a noi, Signore, la luce del tuo volto. Hai messo più gioia nel mio cuoredi quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza. Cfr Sal 4, 7b-8

DOPO LA COMUNIONE
Fortificati da questo sacramento,
fa che risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto che ci rassereni e ci allieti nello spirito per superare le vanità del mondo nella vita presente e venirti a contemplare un giorno nella luce del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.

Signore Gesù,
come già i primi apostoli,
ai quali dicesti: “Che cercate ?”,
ed accolsero il tuo invito: “Venite e vedrete”,
riconoscendoti come il Figlio di Dio,
l’atteso e promesso Messia per la redenzione del mondo,
anche noi, discepoli tuoi di questo difficile tempo
vogliamo seguirti ed esserti amici,
attratti dal fulgore del tuo volto desiderato e nascosto.
Mostraci, ti preghiamo, il tuo volto sempre nuovo,
misterioso specchio dell’infinita misericordia di Dio.
Lascia che lo contempliamo
con gli occhi della mente e del cuore:
volto del Figlio, irradiazione della gloria del Padre
e impronta della sua sostanza (cf. Eb 1, 3),
volto umano di Dio entrato nella storia
per svelare gli orizzonti dell’eternità.
Volto silenzioso di Gesù sofferente e risorto,
che amato ed accolto cambia il cuore e la vita.
“Il tuo volto, Signore, io cerco,
non nascondermi il tuo volto” (Sal 27, 8s).
Nel corso di secoli e millenni quante volte è risuonata
tra i credenti questa struggente invocazione del Salmista !
Signore, anche noi la ripetiamo con fede:
“Uomo dei dolori, davanti a cui si copre la faccia” (Is 53, 3),
non nasconderci il tuo volto !
Vogliamo attingere dai tuoi occhi,
che ci guardano con tenerezza e compassione,
la forza di amore e di pace che ci indichi la strada della vita,
ed il coraggio di seguirti senza timori e compromessi,
per diventare testimoni del tuo Vangelo,
con gesti concreti di accoglienza, di amore e di perdono.
Volto Santo di Cristo,
luce che rischiara le tenebre del dubbio e della tristezza,
vita che ha sconfitto per sempre il potere del male e della morte,
sguardo misterioso
che non cessa di posarsi sugli uomini e i popoli,
volto celato nei segni eucaristici
e negli sguardi di coloro che ci vivono accanto,
rendici pellegrini di Dio in questo mondo,
assetati d’infinito e pronti all’incontro dell’ultimo giorno,
quando ti vedremo, Signore, “faccia a faccia (1Cor 13,12),
e potremo contemplarti in eterno nella gloria del Cielo.
Maria, Madre del Volto Santo,
aiutaci ad avere “mani innocenti e cuore puro”,
mani illuminate dalla verità dell’amore
e cuori rapiti dalla bellezza divina,
perché, trasformati dall’incontro con Cristo,
ci doniamo ai poveri e ai sofferenti,
nei cui volti riluce l’arcana presenza
del tuo Figlio Gesù,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen !

BENEDETTO XVI

lunedì 3 gennaio 2011

Il Volto Santo di Manoppello secondo un docente universitario

Sempre più si fa concreta l'ipotesi che in origine il Sacro Mandylion di Edessa (oggi Urfa, Turchia) fosse un involto comprendente un sudario ed un lenzuolo. Questi teli, rinvenuti nella tomba di Gesù dopo la sua resurrezione, sarebbero stati prelevati dagli apostoli e portati di nascosto ad Edessa da uno di loro, di nome Taddeo (Mt. 10,3; Mc. 3,18; Atti di Taddeo), il quale ebbe proprio il compito di evangelizzare la Turchia Orientale.

http://www.ilsussidiario.net/Intervistati-Per-Iniziale/I/P/

Heinrich PfeifferPadre Heinrich Pfeiffer è ordinario di Storia dell’arte cristiana alla Pontificia Università Gregoriana. Oltre a essere uno dei più autorevoli conoscitori di arte cristiana al mondo, studia da sempre i canoni iconografici a cui gli artisti, in Oriente e in Occidente, si sono ispirati, nel corso dei secoli, per la raffigurazione del volto di Gesù. Ha scritto L’immagine di Cristo nell’arte (Città nuova, Roma 1986), Das ist Echte Christusbild (Knecht, Francoforte 1992) e Il volto santo di Manoppello (Carsa, Pescara 2000).


Articolo preso dal sito

http://www.voltosanto.it/Italiano/paginadx1.php?c=2

Le varie tappe del Volto Santo prima del suo arrivo a Roma

di P. Heinrich Pfeiffer

Tafel2

Prendendo le mosse dalla perfetta sovrapponibilità del volto della Sindone con il volto di Manoppello, si è indotti ad ammettere che sia l’immagine sul velo che quella sulla Sindone si siano formate nello stesso tempo....

Sul sottilissimo sudario con la finissima immagine, conservata oggi nel Santuario presso Manoppello, ritrovato nella tomba ormai vuota nella mattina di Pasqua, possiamo fare due ipotesi. La prima suppone che lo abbia avuto la Madre Maria, cui spettava quasi di diritto; lei, così possiamo pensare, lo portò con sé. Da lei sarebbe passato a Giovanni, quindi prima ad Efeso e poi in qualche altra località dell’Asia Minore. Oppure, seconda ipotesi, sarebbe rimasto unito alla Sindone, separato da essa in un tempo molto posteriore come io ho opinato nel mio libro “Das echte Christusbild”, del 1991. Se si segue la seconda ipotesi, allora, come scrive Giorgio Cedreno, nel 574 un’icona “acheiropoietos” viene trasportata da Camulia in Cappadocia a Costantinopoli. È un oggetto talmente simile che potrebbe trattarsi con grande probabilità dello stesso Velo che si conserva oggi nel Santuario abruzzese. Rimase a Costantinopoli fino al 705, quando l’immagine di Camulia sparì dalla capitale dell’Impero. L’immagine di Camulia è il primo oggetto che viene definita “acheiropoietos”, cioè non fatta da mani umane. In una poesia di lode del poeta Teofilatto Simocatta, scritta per la vittoria delle truppe bizantine nella battaglia presso il fiume Arzamon (586), ottenuta per la presenza dell’immagine, la descrive come “non dipinta, non tessuta, ma prodotta con arte divina”. Giorgio Piside lo chiama “prototipo scritto da Dio”. Ancora dopo la sparizione dell’immagine, Teofane (758-818) afferma che nessuna mano avrebbe disegnato quest’immagine, ma “la Parola creativa e formante tutte le cose ha prodotta la forma” di questa figura divino-umana. Tutte queste descrizioni dei poeti e storiografi bizantini si possono giustificare solo per la presenza di un unico oggetto: il Volto Santo di Manoppello. Anch’esso, come prima impressione, sembra essere una pittura, ma quando si esamina meglio, si scarta subito questa ipotesi. Allora essa potrebbe essere stata prodotta con la tecnica della tessitura, ma anche questa tesi non regge. Così si comprende la descrizione “non dipinta, non tessuta” dei poeti bizantini. Per una immagine come quella di Manoppello, che è totalmente trasparente e sparisce quasi del tutto quando viene posta contro il cielo, si deve escludere qualsiasi tecnica conosciuta per la produzione di un’opera artistica. L’immagine di Camulia, la prima “acheiropoietos” non sarebbe solo sparita da Costantinopoli, ma si sarebbe incamminata, via mare, verso la vecchia capitale dell’Impero, Roma. La gente a Costantinopoli raccontava che il Patriarca Germano avrebbe affidato l’immagine di Cristo alle onde del mare agli inizi dell’iconoclastia ed essa sarebbe giunta a Roma nel tempo del Papa Gregorio II. A Roma si parla di una “Acheropsita” che il Papa Stefano II avrebbe portato in processione quando il re longobardo Aistulfo assedia la città nel 753. Questa “Acheropsita” è il Volto Santo della Cappella Sancta Sanctorum del Palazzo lateranense dei Papi. È una icona sul cui volto si trovava incollata una tela dipinta con il volto di Cristo. L’ipotesi più attendibile è che il primo velo incollato fu proprio il Volto Santo di Manoppello. Non si poteva escogitare un miglior nascondiglio per un’immagine su un velo che sovrapporla ad un’icona. Così l’imperatore bizantino non avrebbe potuto mai scoprire il furto della sua “acheiropoietos” ed essa poteva sempre essere venerata nella liturgia pontificia. Quando gli imperatori bizantini persero pian piano il loro potere e il loro influsso sull’Italia, il Velo poté essere staccato di nuovo dalla sua icona, essere sostituito da un velo dipinto e trasportato nella cappella in San Pietro che il Papa Giovanni VII aveva fatto erigere poco dopo che l’immagine di Camulia sparì da Costantinopoli. Il primo Papa che non dovette più temere il potere dell’imperatore bizantino fu Innocenzo III. Egli promosse per la prima volta il culto e la venerazione del velo con l’immagine di Cristo, e questa volta il Velo fu chiamato “Veronica”, la vera icona di Cristo. Il titolo “Volto Santo” rimase all’icona lateranense. Questa è la storia più probabile del Volto Santo di Manoppello secondo le nostre conoscenze dei documenti e delle immagini acheropite. Rimane una questione aperta: come e quando i panni funebri, la Sindone e il velo di Manoppello, furono divisi. Come Mandilion di Edessa, la Sindone ha avuto il suo proprio percorso con il trasporto a Costantinopoli nel 944, il suo temporaneo smarrimento sin dalla crociata latina del 1204, e il suo riemergere dal buio dei tempi a Lirey, nella metà del Trecento.

Il Volto Santo ha fatto il suo viaggio che noi abbiamo cercato di ricostruire da Gerusalemme a Efeso, da Efeso a Camulia in Cappadocia, da Camulia a Costantinopoli, da Costantinopoli alla Cappella Sancta Sanctorum del palazzo lateranense, da qui alla Cappella della Veronica in San Pietro in Vaticano, infine al Santuario di Manoppello. Durante questi viaggi lo stesso oggetto, sempre secondo la nostra ipotesi, ha cambiato nome diverse volte: da immagine “acheiropoietos” di Camulia, a “prototypos”, a “acheropsita” e “Volto Santo” della Cappella Sancta Sanctorum, a “Veronica” e finalmente di nuovo a “Volto Santo” in Manoppello. Questo percorso è una fondata ipotesi; l’identità del Volto Santo di Manoppello con la Veronica romana, però, è certezza.


E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.... (GV. 1,14)

Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia (Gv. 1,16)

Santo_Volto_sfigurato_e_trasfigurato_della_gloria di CristoLa grazia nel Volto sfigurato e trasfigurato della gloria di Cristo risorto (Is.52, 14-15; Col. 1, 15). Foto ed elaborazioni ottenute al computer da Antonio Teseo.


Prima immagine a sinistra: sovrapposizione del Volto sindonico a quello di Manoppello ottenuta con un rafforzamento di contrasto (dall'elaborazione si può osservare il sangue che ha sfigurato il Viso di Cristo Gesù); seconda immagine: Volto Santo; terza immagine: elaborazione ricavata con il procedimento "equalizzazione" della foto centrale (il filtraggio rivela che gli occhi vivi di Cristo sono rivolti verso la luce del Padre).

Sovrapposizione_Sindone-Volto_Santo1

Visione del sudario aggrinzito di bisso con l'immagine indefinita del Volto Santo di Manoppello proiettata ed impressionata, con il sangue della Passione sulla Sacra Sindone di Torino, dalla luce divina di Cristo risorto (Gv. 1,9).