Il Vangelo di oggi

MISERICORDIAE VULTUM IN AETERNUM ADOREMUS.."[O Dio] continua ad effondere su di noi il tuo Santo Spirito, affinché non ci stanchiamo di rivolgere con fiducia lo sguardo a colui che abbiamo trafitto: il tuo Figlio fatto uomo, Volto splendente della tua infinita misericordia, rifugio sicuro di tutti noi peccatori bisognosi di perdono e di pace nella verità che libera e salva. Egli è la porta attraverso la quale veniamo a te, sorgente inesauribile di consolazione per tutti, bellezza che non conosce tramonto, gioia perfetta nella vita senza fine .."(PAPA FRANCESCO)

Fotomontaggio realizzato da Antonio Teseo
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BLOG SENZA SCOPO DI LUCRO DI ANTONIO TESEO

martedì 16 settembre 2014

Emozione del popolo cattolico filippino per il Volto della salvezza

Alcuni servizi mandati in onda dalle TV filippine che mostrano la gioia del popolo asiatico per la vista di una riproduzione fotografica del Sudario di Cristo Risorto esposta nel santuario di S. Antonio di Makati.

lunedì 1 settembre 2014

Il telo del Volto Santo di Manoppello è di bisso di lino



di Antonio Teseo


Come gran parte degli studiosi del Volto Santo anch'io avevo sostenuto con le mie prime pubblicazioni che la reliquia di Manoppello fosse di bisso marino. Oggi però questa tesi non mi sento più di avanzarla perché dopo circa cinque anni di intense ricerche mi sono invece convinto che il S. S. Sudario di Cristo è di lino finissimo.
Chi ha letto tutti i contenuti di questo blog ha potuto constatare con i propri occhi, punto per punto, tutte le mie dimostrazioni riguardo alle scoperte fatte non solo sul Volto Santo ma anche sul lenzuolo tombale della S. Sindone. Con uno di questi studi ho messo in luce che sul lino di Torino è raffigurato il sudario di bisso originariamente insanguinato della cittadina abruzzese - riconoscibile da più di una piega e da più punti d'incrocio - che un tempo, nella tomba, si sarebbe trovato a coprire il Volto di Gesù (vedi le dimostrazioni in immagini riportate qui sotto).

Il sudario di Manoppello che durante il lampo della risurrezione sarebbe apparso prima insanguinato e poi trasformato in tracce ematiche ossidate, appena percepibili o non più, a causa della sovrapposizione al plasma della luce del Padre - Trasfigurazione - arrivata dal lato in cui sono rivolti i santi occhi di Cristo (cliccare con il mouse sopra le immagini per vederle ingrandite). 


Ecco allora le motivazioni per cui il sudario di Manoppello sarebbe di bisso di finissimo lino e non di bisso marino.

Dopo la morte in croce di Gesù, Giuseppe d'Arimatea, che era membro autorevole del Sinedrio ma anche discepolo di Gesù, chiese di nascosto ordine a Pilato di poter prelevare, dal campo detto Cranio, il corpo del suo maestro. Il prefetto glielo acconsentì. Giuseppe, allora, trovandosi in città, a Gerusalemme, acquistò dei teli preziosi per riservare al Signore una sepoltura non comune ma regale. 
Tra questi teli che dovevano avvolgere il corpo del redentore, vi erano un lenzuolo finemente lavorato (che sarebbe la S. Sindone di Torino) e un preziosissimo sudario di finissimo bisso che misurava 2 cubiti reali x 2 (che sarebbe il Volto Santo di Manoppello). 
Per le sepolture di questo genere i giudei usavano avvolgere le salme dei re o dei sacerdoti ebrei con teli di lino. Il candido lino era ritenuto sinonimo di purezza e di giustizia. Durante la lavorazione di filatura con il fuso da parte delle donne ebree, ogni filo che doveva essere in seguito tessuto veniva trattato con il cedro proveniente dal Libano perché solo così acquistava una ottima elasticità per la trama, ma anche perché per il simbolismo ebraico il profumo gradevole di questo particolare frutto riusciva ad arrivare fino in cielo a deliziare Dio. 
A differenza allora di un sudario di "puro" lino, un sudario di bisso marino sarebbe stato invece considerato "impuro" dai giudei, ed in particolare da Giuseppe d'Arimatea, anche lui giudeo, perché i filamenti di questo tessuto venivano ricavati dalla secrezione di una ghiandola di mollusco (Pinna Nobilis) il quale viveva nella profondità del mare anche in mezzo alla sporcizia. Questi filamenti, che in un primo tempo fuoriuscivano dalla cozza in maniera semifluida e in un secondo tempo si solidificavano a contatto con l'aqua, servivano all'animale per fissarsi ad un sostegno ma anche per difendersi dai predatori.  
   
Fibre di lino oservate con il miscroscopio elettronico (foto scattata dal prof. Giulio Fanti che mi è stata da lui gentilmente regalata)


Fibre di bisso marino osservate con il microscopio elettronico (foto scattata dal prof. Giulio Fanti che mi è stata da lui gentilmente regalata)


Da alcuni fili che col tempo si sono spezzati nel velo di Manoppello, perché sollecitati da moltissime ripiegature, si può osservare dalle freccette come le fibrille si siano sfilacciate nella loro morbidezza così come succede per un filo comune di lino. In un filo di bisso marino le fibrille invece si vedrebbero più allargate, un po' contorte perché più solide e più disordinate. 




Il telo del volto Santo di Manoppello visto con il microscopio elettronico (foto scattata dal prof. Giulio Fanti che mi è stata da lui gentilmente regalata): sul telo sono visibili granuli e filamenti di polvere e sulle fibrille dei fili si osserva uno strato dell'ordine di 5 millesimi di millimetro (come per la S. Sindone) di plasma ematico ossidato. Per osservare nello specifico la patina in micrometri del plasma sulle fibrille, rivedi qui in alto le indicazioni con le freccette riportate sull'immagine centrale dei fili spezzati.    



Parte selezionata e ingrandita del sudario di bisso del Volto Santo di Manoppello visto in trasparenza. In un centimetro quadrato del velo si contano 26 fili di ordito e altrettanti di trama collocati a distanza regolare. Come vediamo nella figura 1, i colori non riempiono i vuoti del tessuto e si possono rilevare solo contro uno schermo opaco dietro l'immagine. Nella condizione ultima descritta, dunque, distinguiamo la palpebra di un occhio del  Sacro Volto di Cristo (vedi la coppia delle immagini della fig 2 sulla quale ho evidenziato con due linee gialle la definizione selezionata di cui sopra). Cliccare con il mouse sulle icone per vederle ingrandite così da poter osservare bene anche dei nodini che si formano in maniera naturale su un tessuto di lino.   


http://www.treccani.it/enciclopedia/bisso_%28Enciclopedia-Italiana%29/


    BISSO

    Enciclopedia Italiana (1930)
di L. M. C., G. Cal., G. Mon.
BISSO (dal gr. βυσσός, e questo dal fenicio būṣ; fr. bysse, sp. biso; ted. Byssus; ingl. byssus). - Fu così chiamata dai Greci una tela sottilissima e preziosa fatta col lino, proveniente dall'India e dall'Egitto e diffusa nel mondo mediterraneo dai Feniei. In Egitto le manifatture appartenevano ai templi che sotto i Tolomei avevano il monopolio delle tele per le mummie (G. Lombroso, Recherches sur l'econ. polit. de l'Égypte sous les Lagides, Torino 1870, p. 108 segg.). Per il suo pregio era adoperata da principi e sacerdoti, anche della religione ebraica. Da alcuni si ritiene che si ricavasse dal linum asbestinum, altri poi dicono non essere altro che il moderno cotone. Dall'uso ebraico volle la Chiesa che gli abiti dei sacerdoti fossero di lino.
Nell'ambiente romano, il byssus si trova per la prima volta ricordato in Plinio. A Roma, oltre che dall'Egitto, il bisso era fornito dalla città di Scythopolis presso Damasco, dalla Siria, e da Tarso in Cilicia, come sappiamo dall'editto di Diocleziano in cui ci sono date le qualità migliori. L'Italia ne produceva poco.
L'uso di tela fine sia per indumenti, sia per fazzoletti, tovaglioli, asciugamani, si diffuse negli ultimi tempi della repubblica: la donna fu la prima ad abbandonare la veste di lana per quella di tela; e il più antico costume di lino fu il supparum. Alessandro Severo fu un grande amatore delle tele di lino e gl'imperatori in genere facevano tessere il lino per proprio conto.
Zoologia. - Nel piede di molti Molluschi Lamellibranchi si trova una ghiandola, che secerne una sostanza semifluida, la quale, a contatto con l'acqua, si solidifica, formando una sorta di peduncolo, o, più spesso, un fascio di filamenti, che servono a fissare l'animale a un sostegno. Per lo più questo fascio di filamentì a cui, per analogia col nome del tessuto sopra ricordato, fu dato il nome di bisso, è di natura cornea, alquanto elastico, e in alcuni casi (Anomia) è impregnato di sali calcarei. La ghiandola del bisso non sbocca direttamente all'esterno, ma immette in una cavità del piede, che comunica con l'esterno per mezzo di una piccola apertura. Non tutti i Lamellibranchi sono provvisti del bisso; lo posseggono ad es. i generi Pecten, Tridacna, Avicula, Mytilus, Meleagrina, Pinna; nei generi Cyclas, Unio, Anodonta ed altri esiste in un periodo della vita, ma scompare allo stato adulto.
Il bisso della Pinna è così abbondante e fine, che può essere tessuto in una stoffa morbidissima, sericea, d'un colore bruno dorato, con riflessi verdastri. Un tempo gli abitanti delle coste siciliane, calabresi, tarentine e di Malta, ne facevano guanti, cravatte e altri oggetti di abbigliamento. Tale industria fioriva ancora nel sec. XVIII, ma la materia prima era troppo scarsa perché essa potesse acquistare notevole importanza (v. lamellibranchi).

Per leggere come le donne ebree al tempo di Gesù tessevano il lino, collegati con il link qui sotto riportato:

 http://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200004591#h=0:0-7:0
 



Il Sudario di Manoppello sarebbe del I secolo d.C.

di Antonio Teseo

Plinio e Pausania, scrittori del II secolo, fanno menzione del bisso come produzione fiore all'occhiello della Palestina. Il primo autore, nel lib. 19 cap. 1, lo chiama delizia delle matrone, perché le donne facoltose di allora lo compravano a peso d'oro: gli indumenti ricavati per loro erano talmente trasparenti che c'era bisogno di una sottoveste. L'autore spiega al lettore che il lino vegetale non lo si deve confondere né con la seta prodotta da un insetto, né col bisso della pinna marina prodotta da un testaceo. Sempre questo scrittore, racconta che il tessuto è di un colore giallo oro.
Anche Pausania afferma nel libro "Cose Eliache" che il bisso ebreo è di un colore giallo brillante da sembrare addirittura cotone. I due scrittori sono concordi nel ritenere che in origine le prime coltivazioni di questo particolare lino erano localizzate in una zona nei pressi di Elea, nell'Acaja (Grecia). 

Il sudario color oro del Volto Santo di Manoppello visto alla luce del sole

La tessitura del lino, come ho già accennato nel post precedente, era riservata alle sole donne ebree le quali erano anche delle professioniste della manifattura del feltro.
Essendo il telo del Volto Santo un sudario finissimo, lo si deve allora per forza di cose associare a quello che i giudei usavano per le sepolture regali sia nel I secolo sia successivamente nel II secolo quando prese il nome di "bisso alessandrino".
La trasparenza del Sudario del Volto Santo di Manoppello

   

Il rettore del Convento dei Cappuccini del Volto Santo in missione negli USA e nelle Filippine


 

Il Volto Santo di Manoppello: Missione negli USA e nelle Filippine

Missione negli USA e nelle Filippine di P. Carmine Cucinelli, OFM cap., superiore del Santuario del Volto Santo di Manoppello che dal 2 al 16 settembre 2014 visiterà diverse città tra cui Seattle,  San Francisco, Las Vegas e Manila, nelle quali è stato invitato a parlare del Volto Santo, che diversi studi identificano con la leggendaria Veronica, la “vera icona”, il sudarium di cui parla il Vangelo di Giovanni, che si trovava insieme al telo funebre (Sindone) nella tomba di Cristo dopo la resurrezione. La straordinaria immagine, di cui è stata provata la coincidenza e sovrapponibilità con il volto della Sindone, è sempre più conosciuta nel mondo dopo la visita di Benedetto XVI a Manoppello avvenuta il primo settembre 2006.

Questo il calendario della missione:

Stati Uniti: 3 settembre 2014 - Seattle – St. Madelene Sophie in Bellevue;  4 settembre 2014 – Palo Alto (California) San Francesco d’Assisi;  5 settembre 2014 – San Francisco – Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola; 6 settembre 2014 – Las Vegas – Chiesa di San Charbel; 7 settembre 2014 – St. Thomas More – Chiesa Henderson;  Las Vegas – Chiesa Nostra Signora;



Filippine: 10 settembre 2014 – Manila, incontro con Hermilando (Dodo) Mandanas, governatore della provincia di Batangas – Santuario di San Antonio, Makati; 11 settembre 2014 - Lipa, Cathedral, messa concelebrata con Ramon Cabrera Arguelles, arcivescovo della diocesi di Lipa; 12 settembre 2014 – Manila, San Sebastian, Tayuman, Sta. Cruz and Quiapo Churches; 13 settembre 2014; 14 settembre 2014 – Manila – Sacred Heart, Don Bosco; incontro con, ambasciatore delle Filippine presso la Santa Sede; 15 settembre 2014 – Cubao, Immaculate Conception; 16 settembre 2014 - Nampicuan, Nueva Ecija.  



Durante la permanenza a Manila P. Carmine Cucinelli incontrerà Luis Antonio Tagle, cardinale delle Filippine, figura di riferimento della chiesa asiatica, e Odelia Arroyo, ambasciatore delle Filippine presso la Santa Sede.



P. Carmine Cucinelli spiega che l’iniziativa “si deve all’impulso di alcuni americani di origine filippina, devoti del Volto Santo, come la sig.ra Daisy  Neves  e i coniugi Ernest ed Elenza Alzate, che sosterranno per intero le spese del viaggio e del soggiorno. Sento di dover esprimere nei loro confronti gratitudine per il loro ammirevole impegno nel desiderare la divulgazione della conoscenza della reliquia negli USA e nelle Filippine. Il tour ha richiesto mesi di organizzazione, con il coinvolgimento di diocesi e parrocchie.

Un ringraziamento particolare va anche all’arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte, che ha personalmente annunciato la missione, contattando personalmente i vescovi delle varie diocesi interessate e al padre provinciale dei Cappuccini d’Abruzzo, p. Carmine Ranieri, che ha condiviso e sostenuto questa missione pastorale.”

Gli incontri di San Francisco e di Palo Alto sono stati organizzati dallo studioso americano Raymond Frost, autore del seguito blog dedicato al Volto Santo http://holyfaceofmanoppello.blogspot.it .  L’evento del 5 settembre a San Francisco è stato inserito nell’ambito delle celebrazioni del centenario della ricostruzione della chiesa di Saint Ignatius, distrutta da un incendio l’anno 1914. http://stignatiussf.org

Negli USA l’interesse per il Volto Santo si è manifestato negli ultimi anni grazie a libri, articoli, mostre, interviste e filmati prodotti da National Geographic, History Channel, EWTN e su altri canali televisivi e radiofonici. Il ciclo di incontri di p. Carmine Cucinelli coincide con l’uscita della rivista cattolica americana Inside the Vatican, che dedica la copertina al Volto Santo, con il titolo “The presence of God”.

Il superiore del Santuario di Manoppello sarà accompagnato durante l’intera missione  da Danny Flores, sacerdote filippino. E proprio nelle Filippine, il paese più cattolico dell’Asia,  si sta manifestando negli ultimi giorni una pressante richiesta diretta ad aumentare le tappe della missione, per cui non sono escluse integrazioni del programma.

Antonio Bini