Il Vangelo di oggi

MISERICORDIAE VULTUM IN AETERNUM ADOREMUS.."[O Dio] continua ad effondere su di noi il tuo Santo Spirito, affinché non ci stanchiamo di rivolgere con fiducia lo sguardo a colui che abbiamo trafitto: il tuo Figlio fatto uomo, Volto splendente della tua infinita misericordia, rifugio sicuro di tutti noi peccatori bisognosi di perdono e di pace nella verità che libera e salva. Egli è la porta attraverso la quale veniamo a te, sorgente inesauribile di consolazione per tutti, bellezza che non conosce tramonto, gioia perfetta nella vita senza fine .."(PAPA FRANCESCO)

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lunedì 30 gennaio 2012

Atto di donazione del Volto Santo ai PP. Cappuccini

Brevissime note cronologiche
sul Volto Santo di Manoppello
e del suo santuario
prima che il dott. Donato Antonio
De Fabritiis donasse la reliquia ai PP. Cappuccini.

A cura di Fabrizio Tricca  e  la collaborazione tecnica di Antonio Teseo.


1506 – Il Volto Santo viene consegnato al dott. Giacomantonio Leonelli da un misterioso pellegrino
nella Chiesa di S. Nicola di Bari in Manoppello.

1608 – Pancrazio Petrucci asporta con violenza il Sacro Velo dalla casa del Leonelli come parte
dell’eredità spettante alla propria moglie, Marzia Leonelli ( 1588+1643 ).

1616 – L’Università di Manoppello , a mezzo del barone Fabrizio de Fabritiis, chiede ed ottiene un
Convento di Frati Minori Cappuccini, che inizia a fabbricare sul Colle Tarigni.

1618 – Il dott. Donatantonio de Fabritiis ( 1588+1670 ) acquista per quattro scudi la Sacra Immagine dalla signora Marzia Leonelli. Il Cappuccino Fra Remigio da Rapino ( +1632 ) racchiude il Volto Santo fra due vetri con cornice in noce.

1620 – Presso Manoppello, viene fondato il Convento dei Cappuccini. Direttore dei lavori è il Padre Clemente da Castelvecchio Subequo ( +1635 ).

1626 – Il Convento dei Frati Minori Cappuccini è in piena osservanza. Il primo Guardiano è Padre Celestino da Lanciano O. F. M. Cap ( +1627 ).

1629 – Presso Manoppello centro viene fondato il Monastero delle Monache Clarisse.

1638 – Il dott. Donatantonio de Fabritiis dona il Volto Santo ai Frati Cappuccini, i quali lo collocano in un ripostiglio a destra dell’Altare Maggiore della loro chiesetta dedicata a San Michele Arcangelo e lo contemplano privatamente.

Foto pubblicata da Ateseo: l'antico ripostiglio

 

oggi è chiuso da un bassorilievo in bronzo che ricorda la donazione del Volto Santo da parte del dott. Donato Antonio De Fabritiis ai PP. Cappuccini.

1640 – 1645 - P. Donato da Bomba O.F.M. Cap. ( +1649 ) raccoglie notizie e scrive la sua relazione storica sulla venuta del Volto Santo in Manoppello.

1646 – Viene compilato e sottoscritto il verbale di lettura e di approvazione della “Relatione Historica” suddetta. Firmato per la verità dei fatti narrati, insieme ad altri 13 anziani e notabili cittadini, il Luogotenente di Manoppello, il dottor Donatantonio de Fabritiis e il
Padre Donato da Bomba.



Il municipio di Manoppello, 6 Aprile, riunisce i principali cittadini per la lettura pubblica della "Relatione Istorica".

Atto della Invenzione del VOLTO SANTO , e della Donazione che il Dottore Donato Antonio de Fabritiis, ne faceva a' PP. Cappuccini.


» Die septima mensis aprilis 1646 Manuppelli et coram magnifico Joanne Francisco Lando Locumtenente, et proprie in Aromataria Nicolai Antonii Notari Angeli juxta suos fines. Costitutus perso-naliter penes Acta praesesentis Curiae, et coram praedicto Magnifico Joanne Francisco Lando Locumtenente meque infrascripto pro-Actuario assumpto ad hunc actum, de ordine praedicti Magnifici Locumtenentis, et infrascriptis testibus, Revs P. Fr. Donatus a Bomba Sacerdos , et Concionator Ordinis Capuccinorum qui sponte, non vi, sed omni meliori modo asserit coram Nobis, et infrasriptis testibus in ejus Ecclesia Cappuccinorum sita in territorio praedictae Terrae Manuppelli, et proprie in Contrada ubi dicitur Tarigni juxta suos fines , dedicata S. Michaeli Archangelo, reperiri quemdam VULTUM DOMINI NOSTRI JESU CHRISTI in velo quasi setino apparentem similem utraque parte, et positum et conservatum in quodam Tabernaculo cum duobus cristallis, ac etiam penes seipsum detineri, et habere historiam, et legendam, ac nonnullarum virorum proborum seniorum praedictae Terrae Manuppelli de Inventione , et Traditione dicti VULTUS, necnon subjunxit de praedictis omnibus fieri transumptum ad futuram rei memoriam, et quorumcumque interest certitudinem. Ideoq; in manibus nostris exhibuit dictam historiam, et legendam, quae incipiunt hoc modo — Relatione histostorica d’una miracolosa Imagine del VOLTO di CRISTO Signor Nostro Passionato quale al presente si ritrova nel Convento de’ PP. Cappuccini di Manoppello Terra in Abbruzzo citra Provintia del Regno di Napoli. Nel tempo di Giulio Secondo Pontefice Romano circa gli anni del Signore 1505, di Massimiliano Terzo di questo nome fra gl’ Imperatori

Austriaci, et di Ferdinando Re di Napoli, della Spagna
citeriore et ulteriore, fuorché del Regno di Portogallo, con le sue Indie orientali Imperatore, et Conquistatore delle Indie occidentali per mezzo di Christoforo Colombo Italiano, et dell'inclita Città di Genua nativo nel 1492, et Avo dell' invittissimo Imperatore Carlo Quinto per via di madre; la quale fu Giovanna unica Figliuola della Reg. Isabella et moglie del già detto Ferdinando: maritata con Filippo d’ Austria, et figlio del sopranominato Massimiliano Terzo: dal quale Carlo poi sono discesi tutti gli altri Filippi, come legitimi Re, et veri signori et heredi di tutti li sopradetti Stati, Regni, et Imperij, et in particolare del nostro Regno di Napoli: Viveva in Manoppello , Terra molto civile, bene situata, et di tutte le cose necessarie all' humano vivere ricca, et opulenta, nell’ Abbruzzo citra Provintia del già detto Regno di Napoli, Giacom’ Antonio Leonelli Dottor Phisico, et nell’ Astrologia, et altre Arti liberali molto famoso , et finit hoc modo , omisis aliis etc. Con questa veridica relatione non si è preteso di darne saggio perfetto : ma di farla comparire, per fare Ella di se stessa saggio ; il Sole da se stesso si dimostra; solo basta che apparischi in Oriente per dirsi che sia giorno. Io lascio nelle mani di chi la vede, per fargli vedere quale , et quanto è. E' un esemplare di Christo passionato ; una cosa divina : il pennello non può ritrarla ; Apelle et Parrasio non può assomigliarla; più si può scolpire nell’ animo, che in tela: più in tenero cuore che in delicato Velo; è dipinta fuori della materia, si vede più nell’ aria che nel subjecto; mostra il velo, et la pittura , li colori non compariscono , et la figura dall'una, et dall'altra parte distinta si mostra. Mi rimetto a chi la vede, et tanto basta, l’ adoro et riverisco. Esorto tutti a fare il simile; acciò Iddio huomo , che quella ci rappresenta, seco ci raccolga nella vita eterna. Amen. Nècnon exhibuit coram Nobis praedictas fides, quarum tenor talis est. —Per la presente Noi sottoscritti della Terra di Manoppello facciamo piena , et Indubitata

fede a chi la presente spetterà vedere, o sarà in qualsivoglia modo presentata , etiam con giuramento , come
habbiamo per traditione antica de’ nostri vecchj antipassati, et inteso da' nostri proprij Padri et Madri, che l’ Imagine del Santissimo VOLTO di GESÙ CHRISTO Signor nostro, quale al presente se ritrova, et conserva nel Venerabile Convento delli RR. PP. Capuccini della nostra Terra di Manoppello essere stata portata da una Persona incognita, et forestiera, d’aspetto molto veneranda, et religiosa, et da quella fu data al Dottore Phisico Giacom' Antonio Leonelli di détta Terra, et Cittadino principale, nella Venerabile Chiesa Matrice di detta Terra sub titulo de San Nicola , circa l’anni del Signore 1500 apunto come dice la Historia, et leggenda fatte dal P. Fra Donato di Bomba Cappuccino, quale similimente sì conserva nel sudetto Convento délli Padri Cappuccini per futura memoria. Et di più confessiamo, et facciamo fede che dettà Santissima Immagine al nostro tempo et circa gli anni del Signore 1608 essere stata violentemente tolta da Pancratio Petrucci huomó d’ armi, et Cittadino di dettà Tèrra dì Manuppellò all’ eredi del sudetto Don Giacom’ Antonio Leònelli , in potere dei quali era stata cent’ anni , et più ; et per detto tempo sempre fu tenuta con qualche sorta di devotione, et veneratione; facendovi ardere del continuo notte , et giorno una lampada quale Santissima Immagine dopo levata alli sopradetti eredi, non passò molto tempo, che da Martia Leonelli , moglie del sopradetto Pancratio Petrucci fu venduta al Dottore Phisico Donat’ Antonio de Fabritiis di detta Terra di Manoppello, quale poch' anni doppò donò detta Santissima Imagine alli sopradétti RR. PP. Cappuccini , et nella Chiesa di detti RR. PP. al presente si conserva con maggior divotione et decoro di quella. Et in fede della verità habbiamo fatto scrivere la presente Fede per mano di Francesco Urbano di detta Terra firmata , et segnata di Croce di nostre proprie mani alla présentia delli sottoscritti Testimonij In

Manoppello oggi sei di aprile 1646 , Io Donat’ Antonio de Fabritijs fo fede, et confermo quanto nella retroscritta fede si contiene . Io Giovanni Bernardino Landi di
Manoppello fo fede et confermo quanto nella retroscritta fede si contiene. Io Dòn Giuseppe Cicchelli di Manoppello fo fede et confermo quantò nella retroscritta fede si contiene. Io Don Giuseppe Lèonélli di Manoppello fo fede , et confermo quanto nella retroscritta fede si contiene. lò Luca Micozzo di Manoppello fo fede, et confermo quanto nella retroscritta fede si contiene. + Segno di Croce di propria mano di Giuliano Petaccio di Manoppello per non sapere scrivere, quale attesta, conferma, et fa.fede ut supra. + Segno di Croce di propria mano di Dalmazio Rullo di Manoppello per non sapere scrivere, quale fa fede, et conferma quanto nella retroscritta fede si contiene. Io Orazio di Meis di Manoppello d’ anni ottanta in circa fo fede, et confermo quanto nella retroscritta fede si contiene, lo Liberatore Comazio di Manoppello fo fede, et confermo quanto nella retroscritta fede sì contiene. Io Francesco Urbano di Manoppello ho scritto la presente d'ordine delli sopradetti, et confermo quanto nella sudetta fede si contiene. Io Francesco Nozzo son testimonio ut supra, et conosco li predetti., Io Tiburtio Blasiolo sono testimonio ut supra, et conosco li predetti. Io Gio : Battista del Muzzo fui presente, et conosco li predetti. — Quibus sic assertis, lectis,. reeognitis, et visis, ac supradictis omnibus auditis hoc transumptum, penes Acta hujus Comitatis Curiae facimus, cum insertione praedictorum omnium prò futura rei memoria, et quorumcumque interest certitudine. Quibus sic peractis dictus Rev. P. Fr. Donatus a Bomba Capuccinus , Sacerdos, et Concionator requisivit Nos praedictos Magnif. Locumtenentem, et testes infrascriptos, ut de praedictis conficere deberemus hanc publicam cautelam penes Acta hujus Comitatis Curiae, quam scripsi, et stipulavi Ego infrascriptus pro-Àctuario assumptus ad

hunc Àctum de ordine praedicti magnifici Locumtenentis in ejus praesentia, et coram infrascriptis testibus, et dicto Rev. Patre praesente, in quorum fìdem etc. Io Fra Donato da Bomba Predicatore et Sacerdote Capuccino confermo ut supra.
lo Flaminio de Amicis son testimonio ut supra. Io Col' Antonio Natar'Àngelo son testimonio ut supra. lo Giuseppe Petaccio son testimonio ut supra. Joannes Franciscus Landus Locumtenens. Donatus de Donatis prò Actuario assumptus de ordine praedicti Magnifici Locumtenentis.
Extracta est praesens Copia a suo proprio originali Libro obligationum sistente in hac Comitali Curia Terrae Manuppelli, cum quo facta collatione concordat ad verburn , meliori tamen collatione semper salva. In quorum fidem etc. Requisitus ego infrascriptus prò Actuario assumptus dictae Curia de ordine Magnifici Joannis Francisci Landi Locumtenentis praesentem feci, rneque subscripsi etc. et ad majus robur in defectu publici Notarij praedictus Magnificus Locumtenens hic se subscripsit. Joannes Franciscus Landus Locumtenens. Ita

est Donatus Antonius de Donatis prò Actuario assumpt. de ordine ut supra manu propria.

(Ex Cop. authent. in Carta coriac. quae in dict.
Atto della Invenzione del VOLTO SANTO , e della Donazione che il Dottore Donato Antonio de Fabritiis, ne faceva a' PP. Cappuccini.

IL VOLTO SANTO SCOMPARE SOTTO GLI OCCHI DI DUE CAPPUCCINI

Prosecuzione della storia del Volto Santo nel paese di Manoppello, dal 1686 al 1794

di Fabrizio Tricca e la collaborazione tecnica di Antonio Teseo.

1686 – Intitolata al Volto Santo, viene costruita la prima Cappella con Altare e Tabernacolo in cui viene deposto e conservato con più decoro e devozione il Velo prodigioso. Il Padre Guardiano è Giuseppe da Chieti O. F. M. Cap. ( +1694 ).

Foto di Ateseo: l'antico altare e l'antico tabernacolo dentro al quale veniva riposto il Volto Santo sono visitabili nella stanza del Tesoro all'interno della Basilica.

Foto pubblicata da Ateseo: nella navata destra della chiesa è possibile ammirare la cappella, che vediamo nella foto, dove una volta veniva conservato il Volto Santo. Nel ripostiglio del tempietto è oggi esposta un statua in gesso della Madonna del Rosario di Pompei, con Maria e il Bambin Gesù che donano a San Domenico e Santa Caterina la coroncina del rosario. Appena sotto l'opera è custodita una reliquia del monaco benedettino Santo Stefano del Lupo che nacque a Carovilli, in provincia di Isernia, in una data imprecisata del XII secolo. Il Santo fondò su un colle alla periferia di Manoppello il monastero di San Pietro di Vallebona di cui oggi è rimasto solamente un rudere. Morì nel paese abruzzese il 19 luglio del 1191.

Foto pubblicata da Ateseo: antica cartolina della cappella del Volto Santo gentilmente offertami e autorizzata a pubblicare da Fabrizio Tricca.
1690 – Per la prima volta, nel giorno della Trasfigurazione (6 Agosto) viene celebrata una festa esterna in onore del Santo Volto di Gesù.
1703 – Prima Processione di penitenza con il Volto Santo dal Santuario al Paese di Manoppello. Il Padre Bonifacio d’Ascoli O.F.M. Cap. ( +1713 ) dà inizio al pio uso della Esposizione Solenne del Volto Santo e assiste stupìto alla scomparsa dell’Immagine di Gesù mentre rimuove i vetri, che racchiudono il velo dentro l'ostensorio,  per sostituirli con nuovi.
1706 – Un violento terremoto getta nel lutto Manoppello che, oltre a ingenti danni materiali, conta 153 morti e numerosi feriti. Le Monache Clarisse vengono trasferite a Chieti, dato che il loro Monastero è stato fortemente danneggiato.
1712 – Il Padre Guardiano Lorenzo da Folignano O.F.M. Cap. ( 1660+1714 ) prende accordi con l’Università di Manoppello e il clero, stabilendo le norme intorno alle Feste, alle Processioni, ed altre funzioni.
1714 – P. Antonio da Poschiavo O.F.M. Cap. ( 1671+1742 ),  per 63 ducati, fa ricoprire il
reliquiario del Volto Santo con lamine di argento fatte lavorare a Napoli dall’orafo chetino De Laurentis. Egli ripete l’esperimento fatto dal confratello P. Bonifacio d’Ascoli di sostituire i vetri che racchiudono il velo, ma l’immagine sparisce di nuovo. Questa riappare solo quando viene rimesso tutto al proprio posto.
Foto pubblicata da Ateseo: a sinistra, la relazione scritta da P. Antonio da Poscchiavo sulla sparizione del Volto Santo che si verificò sotto i propri occhi; a destra, la trascrizione del manoscritto.


Il manoscritto originale di P. Antonio da Poschiavo in un ingrandimento.
Trascrizione del manoscritto:
Relazione della conrice d'argento del Volto Santo come e quanto fu fatta
Essendo io Fra Antonio da Poschiano, guardiano in questo luogo di Manoppello nell'anno 1714, con la licenza dei miei superiori e dell'Ecc.mo Mons. Arcivescovo di Chieti, furono levati alcuni anelli d'oro e d'argento dalla Sacra Reliquia del Volto Santo, offerti da diversi devoti, per le molte e diverse grazie ricevute dai medesimi.
Per mezzo del Signore orefice DE LAURENTIIS di Chieti, furono commutati in una cornice d'argento che il detto orefice fece venire da Napoli, che presentemente adorna la Sacra Reliquia del Volto Santo. Mentre si lavorava detta cornice il Signor Camerlengo con alcuni altri della Università di Manoppello, mi dissero di voler contribuire con l'università con sessanta ducati e quanto ci voleva per il compimento della cornice, il simile fecero i signori Preti di voler anche loro contribuire un tanto per ciascuno; mentre io ero pensoso di accettare queste offerte, sopraggiunse il signor Nicola Valignani e disse, che sarebbe stato bene per un maggior decoro della Santa Reliquia concedere poter tenere e mettere dall'università una chiavetta alla porticina del tabernacolo dove si conserva il Volto Santo.
Inteso ciò riusai detta offerta dell'uno e dell'altro, e li ringraziai del loro buon animo e devozione.
La detta cornice fu fatta con la semplice limosina ricavata dagli anelli d'oro e d'argento, con l'aggiunta di venti ducati dell'elemosina del convento e fu speso per detta cornice o lavoro d'argento dal Signor Orefice la somma di sessanta tre ducati.
Tolto da me il Sacro Volto dalla cornice di legno dove stava prima e dai due cristalli, per ponerlo in quella d'argento sparì la figura, e restò il semplice velo SERICO e rimirato più e più volte non vidi mai la figura, aliora restai confuso e fuori di me, no sapendo che partito pigliare ne a chi attribuirlo.
Ma Iddio mi fece conoscere che quella Sacra immagine non è opera umana ma è veramente divina, come io supponevo, che fosse fatta di stampa, e per maggiormente confermarmi nella devozione di detta Immagine.
Subito come risposta ricompare sopra detti cristalli (l'immagine) bellissima come al presente si vede.
Il tutto sia per sua maggiore gloria, e a mia confusione prima di ogni altra cosa mi riuscì il tutto nel presente anno 1714.
Manoppello lì 12 Agosto 1714. Fra Antonio da Poschiano Guardiano dei Cappuccini
                   

Foto pubblicata da Ateseo: l'antico reliquiario del Volto Santo ricoperto con lamine d'argento (stanza del Tesoro).
1718 – Papa Clemente XI ( 1649+1721 ) concede per un settennio l'Indulgenza Plenaria a chi visita la Chiesa del Volto Santo. Intanto il Monastero delle Monache Clarisse riapre dopo 12 anni dal violento terremoto del 1706.

CLEMENS PP. XI.
Universis Xpifidelibus pntes Iras inspecturis salm, et Aplicam bened. Ad augen fidelium religionem, et animarum salm coelestibus Ecclesiae thesauris pia charitate intenti, Omnibus utriusq. Sexus Xpifìdelibus vere poeniten, et confessis, ac Sacra Comne refectis , qui Eccliam S. Michaelis di Manoppello Frum Ordinis Minorum S. Francisci Capuccinorum nunct. Theatin Dioec, dummodo praeter Indulgentias Ecclesijs dicti Ordinis generaliter concessas, nullae illi Ecclesiae specialiter concessae reperiantur die festo Transfigurationis Dni Nri Jesu Xpi,a primis vesperis, usque ad occasum solis diei huoi singulis annis devote visitaverint, et ibi prò Xpianorum Pncpum concordia, haeresum extirpatione ac S. Matris Ecclesiae exaltatione pias ad Deum preces effuderint, plenariam omnium peccatorum suorum Indulgentiam, et remissionem misericorditer in Dno concedimus. Prntibus ad septennium tm valituris. Volumus autem, ut si prò impetratione, prsntatione, admissione, seu publicatione pntium aliquid vel minimum detur, aut sponte oblatum recipiatur, pntes nullae sint. Datum Romae apud S. Mariam Majorem sub Annulo Piscatoris die XI
Aprilis MDCCXVIII.
Pentift. Nr. 1 Anno Decimo octavo
Gratis prò Deo, et Scra.
CARD. OLIVER1VS
Publicetur in forma. Datum Theate ex Palat. Archiepli die 7 Junij 1718.
Vic. Genlis
F. Palmisano
( Authent. in eod. Archiv. ) falconus Canc.
Questa Indulgenza è stata prorogata dal Regnante Sommo Pontefice Pio IX nell' anno 1876.
Traduzione del documento:
A tutti i fedeli Cristiani che leggeranno le presenti lettere, Salute ed Apostolica Benedizione.
Rivolti con pietosa carità ad accrescere la devozione dei fedeli, e la salute delle anime mediante i celesti tesori della Chiesa, a tutti i fedeli Cristiani dell'uno e dell'altro sesso, veramente pentiti e confessati, e ricevuta la santa Comunione, che visiteranno, nel giorno della festa della Trasfigurazione del Nostro Signore Gesù Cristo, dai pri­mi vespri di detto giorno fino al tramonto del sole di esso giorno la Chiesa di San Michele Arcangelo, in Manoppello, dei Frati dell'Ordine dei Minori di San Fran­cesco chiamati Cappuccini, della Diocesi di Chieti, pur­ché oltre alle indulgenze generalmente concesse alle chie­se di detto Ordine, non si ritrovi essere state concesse speciali indulgenze a detta Chiesa.
Misericordiosamente concediamo 1'Indulgenza ple­naria a remissione dei loro peccati, se visiteranno devotamente la detta Chiesa ed ivi pregheranno per la concordia dei Principi Cristiani, per la estirpazione delle Ere­sie, e per la esaltazione della Santa Madre Chiesa.
Le presenti lettere avranno valore per Sette anni.
Vogliamo poi, che se per la impetrazione, la pre­sentazione, l'ammissione, o la pubblicazione delle presenti lettere venisse data anche la minima cosa, o accet­tata se spontaneamente offerta, che le presenti siano nulle.
Dato a Roma presso S. Maria Maggiore sotto l’Anello del Pescatore il giorno 11 Aprile MDCCXVIII, nell'anno XVIII del Nostro Pontificato.
Cardinale Oliviero
Gratis, per Iddio, e sacra.
Sia pubblicato in forma. Dato a Chieti nel Palazzo Arcivescovile il 7 giugno 1718.
Vicario Generale: F. Palmisano Falcone, Cancelliere.
Indulgentia Plenaria quam Ecclesiae S. Michaelis concessit

1718 - 1720 - Le Autorità, diocesane e dell’ordine, approvano le feste del Volto Santo il 6 Agosto e la seconda domenica di Maggio.
1720 – Il Provinciale, P. Serafino da Chieti (1675+1735) regola le feste e vieta  
lo svolgimento di lotte a premi davanti alla Chiesa.
1722 – Il P. Francesco da Caramanico O.F.M. Cap. ( 1661 ) cura il rifacimento totale della
conduttura che da “Le Cese” fornisce l’acqua al Convento e alla fontana antistante usata dai pellegrini.
1730 – P. Antonio da Chieti O.F.M. Cap. ( 1694 + 1747 )  fa lavorare in Caramanico un trono
in ferro battuto per poter portare il Volto Santo in processione.


Foto pubblicata da Ateseo: il primo trono settecentesco del Volto Santo in ferro battuto e l'antico reliquiario laminato in argento (stanza del Tesoro).
1731 – Mons. Caio Asterio Toppi, consacra l’Altare del Volto Santo e la campana della Chiesa.
1734 – P. Marco da Manoppello O.F.M. Cap. (1699+1773) fa installare nel tabernacolo del Volto Santo una seconda serratura, per ragioni di sicurezza, su richiesta dell’Università di Manoppello. Il Provinciale dei Cappuccini impone al frate di tenersi entrambe le chiavi.
Citazione del Volto Santo di Manoppello nel famoso libro "Reggia Marsicana" di Monsignor Corsignani, 1738.


1747 – Il Guardiano del Santuario di Manoppello, Anselmo da Torricella O.F.M. Cap. ( +1764 ) fa installare nel tabernacolo del Volto Santo una terza serratura, con rispettiva chiave, dall’orologiaio Fra Matteo da Caramanico. Tutte e tre le chiavi vengono conservate dai cappuccini con grande rammarico del Camerlengo del paese.

Foto pubblicata da Ateseo: l'antico tabernacolo del 1686 con le tre serrature (stanza del Tesoro).

1749 – Il Municipio di Manoppello decreta un’offerta annua per il sostentamento dei religiosi del
Santuario e 40 ducati per l’olio della lampada all’Altare del Volto Santo.
1750 – La Festa di Maggio viene spostata  alla terza domenica.
1756 – 1766 - P. Bernardo Valera O.F.M. Cap ( 1711+1783 ) scrive la Novena e gli Inni al Volto Santo.

Foto pubblicata da Ateseo


Chi si trova a Manoppello nei giorni di festa in onore del Volto Santo e assiste alla celebrazione della Santa Eucarestia, alla fine della S. Messa ha l'onore di ascoltare il meraviglioso Inno al Volto Santo scritto da P. Bernardo Valera e cantato a quattro voci dal coro della Basilica del Volto Santo.
Ecco le bellissime parole della composizione:

INNO AL VOLTO SANTO
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
Sacro Volto, amato pegno
d'infinito, ardente amor:
sacro Volto, amato segno
d'ogni nobile favor!
Lodi e grazie a quella Mano
che recò sì gran Tesor:
dono eccelso d'un Sovrano,
che ci amò con tanto ardor.
Caro popolo diletto,
d'un tal Bene possessor:
scaccia pure dal tuo petto
ogni pena, ogni timor.
Alza pure l'oppresso ciglio
al bel Volto del Signor:
ecco in ogni tuo periglio
il tuo forte Difensor.
Sacro Volto onnipotente,
d'ogni grazia donator:
deh! mirate ognor clemente
ed il giusto e il peccator.


Oltre a questo bellissimo inno, durante la S. Messa si può ascoltare anche una toccante composizione realizzata da Mons. Bruno Forte sulle parole di Santa Teresina del Bambin Gesù rivolte al Volto Santo.


NOVENA DI PREGHIERE AL VOLTO SANTO DI N.S.G.C.
scritta da P. Bernardo Valera
Invocazione. -- Volto santissimo e amabile del nostro adorato Signore,con devoto raccoglimento di spirito, appiè di questo altare, sovra di cui ai nostri sguardi esposto voi siete, intendiamo tributarvi una piccola corona pietosa di ossequi e di affetti in questa sacra novena. Gradite la nostra devozione, colmateci d'ogni favore, accendete del vostro santo amore i petti nostri, santificate le anime nostre acciocchè possano esservi grate e care le nostre preghiere. Così sia.
-- Deus in adiutòrium meum intènde.
-- Dòmine, ad adiuvàndum me festìna.
Glòria Patri et Fìlio et Spirìtui Sancto, sicut erat in princìpio et nunc et semper, et in saècula saeculòrum. Amen. Allelùia ( oppure Laus tibi, Dòmine, Rex aetèrnae glòriae).
1. -- Prostrati con tenerezza, e umiliati alla vostra presenza,vi adoriamo,santissimo Volto appassionato del nostro amabile Redentore. Compatiamo l'acerbissimo dolor vostro,allor che nell'Orto sudaste sangue, e riceveste poi per sollievo l'infamissimo bacio di Giuda. Vi supplichiamo per i meriti della vostra invittissima carità e pazienza, a concederci una perfetta contrizione dei nostri peccati, la vista di cui vi fece sudar sangue, e soffrire l'affronto di un traditore che fu ombra di noi miserabili e sconoscenti, che vi abbiamo tante volte tradito.
Un Pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
Gioia e pace del mio cuor.
2. -- Vi adoriamo, Volto amabilissimo e prezioso del nostro caro Gesù, e compatiamo l'inesplicabile dolor vostro , allor che in casa di Anna foste da un vil servo con pesantissimo schiaffo percosso e segnato! Oh! qual rammarico sentiamo, in pensare che vi abbiamo in tanti modi, e con tante indegne azioni rinnovato un sì orribile e barbaro affronto! ve ne domandiamo umilmente perdono, supplicandovi, santissimo Volto, a darci fortezza per evitare in avvenire ogni vostra benchè leggera e minimissima offesa.
Un Pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
3. -- Volto sacratissimo del nostro appassionato Gesù, che in casa di Caifasso foste da un diluvio di sputi e di pugni ricoperto ed offeso, noi vi adoriamo. Ah! Volto amabile, desiderio e allegrezza degli Angeli, noi siamo colpevoli di tanti affronti a voi fatti. I giudei prevennero ed eseguirono le scellerate intenzioni e brame del nostro cuore ! O sacro Volto, Volto degnissimo di ogni venerazione ed amore, ve ne domandiamo pietà col pianto sugli occhi: e promettiamo, caro Gesù, con l'aiuto della vostra santissima grazia, di non ricadere mai più in simili eccessi.
Un Pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
4. -- Vi adoriamo, venerabile e sacratissimo Volto del nostro Signore, e compatiamo l'intenso e replicato dolore da voi sofferto, allor che i giudei, istigati dal demonio, vi strapparono con rabbia e furore ora i capelli del capo ed ora la barba. Deh! fate che noi, detestando le nostre passate colpe, non aggiungiamo nuovi affronti e martori ai vostri martori e affronti passati. Deh! fate ancora goderci, per vostra bontà, il frutto di tante amare vostre derisioni e di tante vostre amarissime pene. Ve ne supplichiamo ardentemente, o Volto santissimo, con la speranza che esaudirete le nostre comuni preghiere.
Un pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
5. -- Vi adoriamo, Volto lucidissimo del Figliuolo di Dio, che foste da mani perverse con vilissimo panno ricoperto e velato. O bellissimi Occhi sereni, che rallegrate il Cielo e la terra, quanto fu grave la vostra confusione. O purissimi Occhi innocenti, così voi pagaste la curiosità e la sfrenatezza dei colpevoli occhi nostri. Caro nostro Gesù, rimirate sempre con occhi pietosi le anime nostre, nè vogliate ad esse nascondere mai la vostra luce. Fate insieme che i nostri occhi non vi offendano in alcun tempo con sguardi
licenziosi e immodesti, e che si chiudano alla vista di tutte le cose di questo mondo, e riguardino sempre il Cielo.
Un Pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
6. -- Volto santissimo e amabile del nostro Salvatore, noi compatiamo quella confusione
e quel dolore che soffriste, quando in ogni tribunale ferirono le vostre orecchie i clamori
di tante voci che altamente chiedevano la vostra morte. Riflettendo che noi fummo che, per mezzo dei giudei, così empiamente gridammo, ne siamo dolenti. Vogliamo per l'avvenire impiegare le nostre lingue in solamente ringraziarvi, benedirvi e lodarvi; vogliamo correggere un sì fiero eccesso di crudeltà. Santificate, o Signore, le bocche nostre, acciocchè in ogni luogo e tempo sappiamo ripetere: Viva il nostro Gesù!
Un Pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
7. -- Vi adoriamo, sacro e regal Volto del nostro amabilissimo Redentore, coronato di acutissime e pungentissime spine. O maestosa fronte del Re della gloria, noi conosciamo assai bene che fu cotesto cerchio di spine un empio lavoro dei nostri temerari giudizi, dei nostri pensieri di superbia,di impurità e di vendetta. Lo riconosciamo, e ve ne domandiamo umilmente perdono. O bella Fronte, donde sgorgano tanti ruscelletti di sangue, fatene cadere una stilla sola sopra il nostro cuore, acciocchè resti mondato e purissimo da ogni lordura. Diletto nostro Gesù, a vostra imitazione vogliamo coronarci, non già di rose, figure dei piaceri di questa terra, ma solo di spine.
Un Pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
8. -- Vi adoriamo, santissimo Volto del nostro Gesù, che per la via tormentosa del Calvario foste con somma empietà asperso e macchiato di polvere e fango. Compatiamo il vivo indicibil dolore che in tale affronto voi tolleraste; e per compensare, o Signore, in qualche maniera un sì amaro scherno, vi consacriamo e cento e mille atti di ossequio, di riverenza, di onore e di adorazione dovuta. Vi preghiamo nel tempo stesso, o afflittissimo Volto ecclissato del nostro Gesù, a volervi sempre mostrare a noi sereno, luminoso e ridente; e a discacciare dalle anime nostre le tenebre del peccato, acciocchè innanzi a voi compariscano sempre monde.
Un Pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
9. -- Vi adoriamo, caro e preziosissimo Volto del nostro Gesù, e adorandovi compatiamo tutti i vostri dolori, ma specialmente quello che soffriste quando foste abbeverato di mirra e di fiele amarissimo. O Bocca, vera fonte di ogni dolcezza, questa disgustosa bevanda vi apprestarono tante bestemmie, tente detrazioni e tanti osceni ragionamenti e tanti altri enormissimi attentati. Ad una tale considerazione, oh! qual vivo affanno e tormento noi proviamo! Bocca divina e adorabile, che dovrete un giorno, e con parole autorevoli, pronunziare la nostra finale sentenza: deh! Vi preghiamo a volervi aprire allora per benignamente chiamarci al vostro beatissimo Regno.
Un Pater e tre Gloria.
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
Vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
Conclusione. -- Tenerissimo e affabile Volto del nostro Gesù, gradite questi ossequi e nostri ardentissimi voti; e fate che, siccome vi rendiamo un sì devoto amoroso tributo: così andiamo esenti da ogni spirituale e temporale flagello in questa vita, e dopo la morte possiamo eternamente benedirvi e lodarvi con gli Angeli in Paradiso. Così sia.
Conclusione della novena con canto finale
INNO AL VOLTO SANTO
Io vi adoro, amabil Viso
di Gesù, mio Redentor:
vago Sol del Paradiso,
gioia e pace del mio cuor.
Sacro Volto, amato pegno
d'infinito, ardente amor:
sacro Volto, amato segno
d'ogni nobile favor!
Lodi e grazie a quella Mano
che recò sì gran Tesor:
dono eccelso d'un Sovrano,
che ci amò con tanto ardor.
Caro popolo diletto,
d'un tal Bene possessor:
scaccia pure dal tuo petto
ogni pena, ogni timor.
Alza pure l'oppresso ciglio
al bel Volto del Signor:
ecco in ogni tuo periglio
il tuo forte Difensor.
Sacro Volto onnipotente,
d'ogni grazia donator:
deh! mirate ognor clemente
ed il giusto e il peccator.


1790 – Per evitare soprusi ed abusi intorno al Volto Santo, il Padre Francesco da Orsogna O.F.M. Cap. ( 1755 + 1820 ) chiede del Tempio la Reale protezione.
1794 – Il Re Ferdinando IV, con rescritto del 27 Agosto, riceve sotto la sua protezione l’immagine di N. S. G. C. che si conserva nella Chiesa dei Cappuccini di Manoppello.
               
Dispaccio del Re Ferdinando IV che prende sotto la sua Protezione il Volto Santo
 Si è degnato il Re di permettere, che sia lecito all’ Università di Manoppello far celebrare nella Chiesa de’ PP. Cappuccini le Festività e Proces­sioni solite coll’ intervento del Clero invitato da detta Università, richiedendo però preventivamente il permesso a detti Padri, i quali non possano negarlo. Si è degnata pure la M. S. di ricevere sotto la sua Real Protezione la Sacra Immagine del S. volto di N. S. gesù cristo che si conserva nella Chiesa di essi PP. Cappuccini, compiacen­dosi di non privare la Università della divozione di far celebrare nella Chiesa sudetta le solite Féstività; ma vuole e comanda, che la prestazione dell' annua limosina di ducati trentasei, ammessa dallo Stato discusso, sospesa dall’ Università al Convento dei Cappuccini, si debba ristabilire, con indennizzare i sudetti Frati delle annate scorse , specialmente perché i PP. ne soffrono il peso di una Messa quotidiana.
Partecipo quindi a cotesta Udienza questa Reale determinazione, affinché il Tribunale da una parte e cotesto Arcivescovo dall'altra suggeriscano la scambievole 
concordia tra la  Comunità, il Clero e i Cappuccini di Manoppello;
nell' avvertenza che S. M., se si  contravverà, farà 
sottoporre a castigo i refrattarii.
Napoli 23 Agosto 1794.
Ferdinando Corradini — All'Udienza di Chieti.
Die vigesima septima mentis Augusti 1794. Teate etc.
Per hanc Regiam Tuam Aud. In consilio ip- sius
coram IlImo DmoPreside, Lecto etc. fuit dictum quod
exequatur, et certioretur, et ita etc.
— Paveri Fontana — Gamboa — Cyprianus
  — Fiscus — Layezza — Pareta prò Seg. + Legalitas.
(Ex Copia autent, in eod. Archiv. serv.)