Il Vangelo di oggi

MISERICORDIAE VULTUM IN AETERNUM ADOREMUS.."[O Dio] continua ad effondere su di noi il tuo Santo Spirito, affinché non ci stanchiamo di rivolgere con fiducia lo sguardo a colui che abbiamo trafitto: il tuo Figlio fatto uomo, Volto splendente della tua infinita misericordia, rifugio sicuro di tutti noi peccatori bisognosi di perdono e di pace nella verità che libera e salva. Egli è la porta attraverso la quale veniamo a te, sorgente inesauribile di consolazione per tutti, bellezza che non conosce tramonto, gioia perfetta nella vita senza fine .."(PAPA FRANCESCO)

Fotomontaggio realizzato da Antonio Teseo
L'ora in Manoppello:

METEO MANOPPELLO

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BLOG SENZA SCOPO DI LUCRO DI ANTONIO TESEO

lunedì 17 gennaio 2011

Messa in onore del Volto di Cristo

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MESSA PROPRIA
IN ONORE DEL
VOLTO SANTO DI GESÙ
DI MANOPPELLO

Padre Donato da Bomba, frate cappuccino, nella sua “Relatione Historica” narra di un fatto misterioso avvenuto a Manoppello (PE), Comune d’Abruzzo, in un giorno imprecisato del 1506. Apparve infatti in paese un misterioso pellegrino; giunto davanti
alla chiesa parrocchiale incontrò un tal Giacomantonio Leonelli, uomo di ottima cultura e reputazione, e lo invitò a seguirlo in chiesa. Gli consegnò quindi l’involucro che portava con sé. Il dottore lo aprì: conteneva un panno su cui spiccava l’immagine del volto di Gesù. “Abbine cura, custodiscilo come un dono del cielo, veneralo, sarà per te e per la tua famiglia fonte di grazie e auspicio di protezione” gli raccomandò il pellegrino, e rapido sparì. Fu così che il Volto Santo fece la sua apparizione nella storia, e da allora richiama a Manoppello migliaia di fedeli ogni mese. E il 1° settembre
2006, a 500 anni da quel fatto misterioso, anche il Papa Benedetto XVI è giunto pellegrino. Un telo di 17,5 cm per 24, chiuso tra due lastre di vetro, sul quale si vede un viso maschile con barba e lunghi capelli; caso unico al mondo, l’immagine è visibile
identica da entrambi i lati. I lineamenti del viso si sovrappongono perfettamente con quelli dell’Uomo della Sindone. Ebbene, che si abbia la Fede o meno, da cinque secoli quell’oggetto pone degli interrogativi all’uomo che vi si accosta: E tu, chi dici che io sia?

ANTIFONA D’INGRESSO
Ascolta, Signore, la mia voce.
Il mio cuore ripete il tuo invito: «Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi! Sal 27, a.8.9a.7b

COLLETTA
O Dio, Padre di infinita bontà,
che a quanti in questo sacro tempio attraverso il Volto Benedetto del tuo Figlio,
sfigurato nella sua passione redentrice,
manifesti la tua divinità, fa che, ardenti di amore per te qui in terra,
possiamo un giorno contemplarti nello splendore della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli

PRIMA LETTURA
Passione e gloria del servo
Dal libro del profeta Isaia
52, 14.15; 53. 2. 5
Ecco, il mio servo avrà successo,
sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente.
Come molti si stupirono di lui
– tanto era sfigurato per essere d’uomo il suo aspetto e diversa la sua forma da quella dei figli dell’uomo –,
così si meraviglieranno di lui molte nazioni;
i re davanti a lui si chiuderanno la bocca,
poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato
e comprenderanno ciò che mai avevano udito.
È cresciuto come un virgulto davanti a lui
e come una radice in terra arida.
Non ha apparenza né bellezza
per attirare i nostri sguardi,
non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini,
uomo dei dolori che ben conosce il patire,
come uno davanti al quale ci si copre la faccia;
era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze,
si è addossato i nostri dolori;
e noi lo giudicavamo castigato,
percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe,
schiacciato per le nostre iniquità.
Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui;
per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 67 (66)
R/. Splenda su di noi il tuo volto, Signore.
Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti. R/.
Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra. R/.
La terra ha dato il suo frutto.
Ci benedica Dio, il nostro Dio,
ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra. R/.

SECONDA LETTURA
Il volto del Signore è contro coloro che fanno il male
Dalla prima lettera di San Pietro Apostolo
3, 8-12
Fratelli, e infine siate tutti concordi, partecipi delle gioie
e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno,
misericordiosi, umili. Non rendete male per male
né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene.
A questo infatti siete stati chiamati da Dio per avere in eredità la sua
benedizione.
Chi infatti vuole amare la vita e vedere giorni felici trattenga la
lingua dal male e le labbra da parole d’inganno;
eviti il male e faccia il bene, cerchi la pace e la segua,
perché gli occhi del Signore sono sopra i giusti e le sue orecchie sono
attente alle loro preghiere; ma il volto del Signore è contro coloro
che fanno il male.
Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO
Sal 89, 16
R/. Alleluia, alleluia.
Beato il popolo che ti sa acclamare:
camminerà, Signore, alla luce del tuo volto.
R/. Alleluia.

VANGELO
Egli doveva risuscitare dai morti. Dal Vangelo secondo Giovanni
20, 1-9
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo,
quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò
nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro,
e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura,
che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore.

PREGHIERA DEI FEDELI

O Padre che sei nei cieli, tu hai voluto inviare tra noi sulla terra il tuo Figlio divino, perché condividesse la nostra vita e si conformasse
a noi in tutto, eccetto nel peccato. Noi ti preghiamo perché, mentre contempliamo il Volto umano di Gesù Cristo, tuo Figlio e nostro Redentore, proviamo dentro di noi la viva volontà di rassomigliare a lui anche nello spirito.
R/. Ascoltaci, Signore.
Nel momento del nostro battesimo, noi siamo diventati figli di Dio;
ma forse il peccato ha più volte dominato nel nostro corpo e nella nostra anima. Ora, perché, attraverso il sacramento della penitenza, possa ritornare in tutti i battezzati la grazia della somiglianza a Cristo, preghiamo. R/.
Perché in tutte le famiglie ci sia l’impegno dell’obbedienza
alla legge di Dio, dell’educazione cristiana dei figli,
della purezza matrimoniale, e così il Volto di Cristo risplenda su di noi, preghiamo. R/.
Perché riusciamo a scoprire il Volto di Cristo nei poveri, negli ammalati, nei vecchi, nei fanciulli e c’impegniamo a soccorrerli, convinti di fare al Cristo quanto facciamo ad essi, preghiamo. R/.
Perché i giovani si sentano spinti a mantenersi puri, in modo da non cancellare nelle loro anime l’immagine del Volto di Cristo, preghiamo. R/.
Perché la Chiesa tutta, pastori e fedeli, viva la povertà, la carità e la verità, in modo da essere credibile al mondo, come specchio del Volto di Cristo, preghiamo. R/.
Perché tutti i governanti nell’emanare e nel difendere le leggi civili e sociali, sentono il dovere di rispettare in tutti i sudditi l’immagine del Figlio di Dio, preghiamo. R/.
La tua grazia ci accompagni sempre e dovunque, Padre onnipotente,
in modo che su ognuno di noi risplenda a protezione la luce del tuo
Volto, per guidarci all’ eterna salvezza.
Per Cristo nostro Signore.
R/. Amen

PREGHIERA DEI FEDELI II

Arcivescovo: Sorelle e fratelli carissimi, in quest’ora di grazia eleviamo la nostra
fiduciosa preghiera al Cristo Signore, che nel suo volto mite e
sofferente ci mostra la benignità e la tenerezza del Padre.
R/. Fa’ splendere il tuo volto, e salvaci, Signore.
Signore Gesù Cristo, assisti il Santo Padre N. nel suo ministero di pastore universale della Chiesa e realizza il suo desiderio di condurre tutti gli uomini a te, preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, illumina il nostro Vescovo N., perché come padre, maestro e pastore ci insegni le tue vie e ci conduca a contemplare il tuo volto, preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, che ti rendi visibile nella vita dei tuoi ministri, assisti i Sacerdoti e i Religiosi perché siano evidente trasparenza di Te, e attraverso il sacramento della riconciliazione e la direzione spirituale ci aiutino a volare alto per renderci sempre più conformi a Te, preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, che ti sei fatto uomo nella santa famiglia di Nazaret, sostieni con la tua grazia i genitori, perché educhino nella
fede i loro figli e siano per loro l’immagine visibile del tuo volto,
preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, che prediligi i piccoli e i giovani, aiutali a comprendere che è bello credere in Te e che è possibile seguirti nella fedeltà dei comandamenti, preghiamo. R/.
Signore Gesù Cristo, che ci mostri il tuo volto nei piccoli, nei poveri,
negli ammalati, nei sofferenti, negli anziani, nei deboli e
negli indifesi, ispira noi, i governanti e tutti gli uomini di buona
volontà come farci per loro fratelli e amici e strumenti
della tua provvidenza nell’amore e nella pace, preghiamo. R/.

Arcivescovo:
Solo in Te, Signore Gesù, cercheremo il volto di Dio: in questa tua umile storia, nel silenzio e nel lavoro di Nazaret, nelle fatiche e nelle luci della tua predicazione, nel dolore del Getsemani e nell’abbandono della Croce. E in questi eventi della tua vita, in queste opere e in questi giorni tuoi, che la sete del nostro cuore possa riposarsi, non soddisfatta, ma sovvertita, dall’Onnipotente, che si rivela nella debolezza, dalla Luce che appare nelle tenebre, dalla Vita che esplode nella morte.
E in questo mistero della tua storia e del tuo destino si manifesterà a noi il volto trinitario di Dio, del Padre, che ti ha mandato e seguito in ogni tua ora, dello Spirito, che ti ha unto, di Te, Figlio eterno, fatto carne annientando Te stesso, per portarci nel cuore stesso di Dio, che vive e regna nei secoli dei secoli.
R/. Amen.

LITURGIA EUCARISTICA
SULLE OFFERTE
O Dio nostro Padre,
volgi il tuo sguardo su di noi
che portiamo impressa l’immagine del tuo Unigenito
immolato per la nostra redenzione,
accetta i doni che ti presentiamo
e rendici ostie viventi a te gradite.
Per Cristo nostro Signore.


PREFAZIO
Il Volto di Cristo segno d’amore

V/. Il Signore sia con voi.
R/. E con il tuo spirito.
V/. In alto i nostri cuori.
R/. Sono rivolti al Signore.
V/. Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
R/. È cosa buona e giusta.

A) È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
B) Soprattutto è per noi bello e gioioso, innalzare e te le nostre lodi in questo sacro tempio, in cui, per tua mirabile provvidenza, disponi che sia venerata la prodigiosa impressione del volto del tuo Figlio Gesù Cristo nostro Signore.
Alimenti così la nostra pietà di figli e riversi sul tuo popolo santo i doni del paterno e infinito amore, frutto dell’opera redentrice della sua passione.
A) Per mezzo di lui si allietano gli Angeli e in eterno adorano la gloria del tuo volto. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell’inno di lode. Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
Volgi a noi, Signore, la luce del tuo volto. Hai messo più gioia nel mio cuoredi quanta ne diano a loro grano e vino in abbondanza. Cfr Sal 4, 7b-8

DOPO LA COMUNIONE
Fortificati da questo sacramento,
fa che risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto che ci rassereni e ci allieti nello spirito per superare le vanità del mondo nella vita presente e venirti a contemplare un giorno nella luce del tuo regno. Per Cristo nostro Signore.

Signore Gesù,
come già i primi apostoli,
ai quali dicesti: “Che cercate ?”,
ed accolsero il tuo invito: “Venite e vedrete”,
riconoscendoti come il Figlio di Dio,
l’atteso e promesso Messia per la redenzione del mondo,
anche noi, discepoli tuoi di questo difficile tempo
vogliamo seguirti ed esserti amici,
attratti dal fulgore del tuo volto desiderato e nascosto.
Mostraci, ti preghiamo, il tuo volto sempre nuovo,
misterioso specchio dell’infinita misericordia di Dio.
Lascia che lo contempliamo
con gli occhi della mente e del cuore:
volto del Figlio, irradiazione della gloria del Padre
e impronta della sua sostanza (cf. Eb 1, 3),
volto umano di Dio entrato nella storia
per svelare gli orizzonti dell’eternità.
Volto silenzioso di Gesù sofferente e risorto,
che amato ed accolto cambia il cuore e la vita.
“Il tuo volto, Signore, io cerco,
non nascondermi il tuo volto” (Sal 27, 8s).
Nel corso di secoli e millenni quante volte è risuonata
tra i credenti questa struggente invocazione del Salmista !
Signore, anche noi la ripetiamo con fede:
“Uomo dei dolori, davanti a cui si copre la faccia” (Is 53, 3),
non nasconderci il tuo volto !
Vogliamo attingere dai tuoi occhi,
che ci guardano con tenerezza e compassione,
la forza di amore e di pace che ci indichi la strada della vita,
ed il coraggio di seguirti senza timori e compromessi,
per diventare testimoni del tuo Vangelo,
con gesti concreti di accoglienza, di amore e di perdono.
Volto Santo di Cristo,
luce che rischiara le tenebre del dubbio e della tristezza,
vita che ha sconfitto per sempre il potere del male e della morte,
sguardo misterioso
che non cessa di posarsi sugli uomini e i popoli,
volto celato nei segni eucaristici
e negli sguardi di coloro che ci vivono accanto,
rendici pellegrini di Dio in questo mondo,
assetati d’infinito e pronti all’incontro dell’ultimo giorno,
quando ti vedremo, Signore, “faccia a faccia (1Cor 13,12),
e potremo contemplarti in eterno nella gloria del Cielo.
Maria, Madre del Volto Santo,
aiutaci ad avere “mani innocenti e cuore puro”,
mani illuminate dalla verità dell’amore
e cuori rapiti dalla bellezza divina,
perché, trasformati dall’incontro con Cristo,
ci doniamo ai poveri e ai sofferenti,
nei cui volti riluce l’arcana presenza
del tuo Figlio Gesù,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen !

BENEDETTO XVI

lunedì 3 gennaio 2011

Il Volto Santo di Manoppello secondo un docente universitario

Sempre più si fa concreta l'ipotesi che in origine il Sacro Mandylion di Edessa (oggi Urfa, Turchia) fosse un involto comprendente un sudario ed un lenzuolo. Questi teli, rinvenuti nella tomba di Gesù dopo la sua resurrezione, sarebbero stati prelevati dagli apostoli e portati di nascosto ad Edessa da uno di loro, di nome Taddeo (Mt. 10,3; Mc. 3,18; Atti di Taddeo), il quale ebbe proprio il compito di evangelizzare la Turchia Orientale.

http://www.ilsussidiario.net/Intervistati-Per-Iniziale/I/P/

Heinrich PfeifferPadre Heinrich Pfeiffer è ordinario di Storia dell’arte cristiana alla Pontificia Università Gregoriana. Oltre a essere uno dei più autorevoli conoscitori di arte cristiana al mondo, studia da sempre i canoni iconografici a cui gli artisti, in Oriente e in Occidente, si sono ispirati, nel corso dei secoli, per la raffigurazione del volto di Gesù. Ha scritto L’immagine di Cristo nell’arte (Città nuova, Roma 1986), Das ist Echte Christusbild (Knecht, Francoforte 1992) e Il volto santo di Manoppello (Carsa, Pescara 2000).


Articolo preso dal sito

http://www.voltosanto.it/Italiano/paginadx1.php?c=2

Le varie tappe del Volto Santo prima del suo arrivo a Roma

di P. Heinrich Pfeiffer

Tafel2

Prendendo le mosse dalla perfetta sovrapponibilità del volto della Sindone con il volto di Manoppello, si è indotti ad ammettere che sia l’immagine sul velo che quella sulla Sindone si siano formate nello stesso tempo....

Sul sottilissimo sudario con la finissima immagine, conservata oggi nel Santuario presso Manoppello, ritrovato nella tomba ormai vuota nella mattina di Pasqua, possiamo fare due ipotesi. La prima suppone che lo abbia avuto la Madre Maria, cui spettava quasi di diritto; lei, così possiamo pensare, lo portò con sé. Da lei sarebbe passato a Giovanni, quindi prima ad Efeso e poi in qualche altra località dell’Asia Minore. Oppure, seconda ipotesi, sarebbe rimasto unito alla Sindone, separato da essa in un tempo molto posteriore come io ho opinato nel mio libro “Das echte Christusbild”, del 1991. Se si segue la seconda ipotesi, allora, come scrive Giorgio Cedreno, nel 574 un’icona “acheiropoietos” viene trasportata da Camulia in Cappadocia a Costantinopoli. È un oggetto talmente simile che potrebbe trattarsi con grande probabilità dello stesso Velo che si conserva oggi nel Santuario abruzzese. Rimase a Costantinopoli fino al 705, quando l’immagine di Camulia sparì dalla capitale dell’Impero. L’immagine di Camulia è il primo oggetto che viene definita “acheiropoietos”, cioè non fatta da mani umane. In una poesia di lode del poeta Teofilatto Simocatta, scritta per la vittoria delle truppe bizantine nella battaglia presso il fiume Arzamon (586), ottenuta per la presenza dell’immagine, la descrive come “non dipinta, non tessuta, ma prodotta con arte divina”. Giorgio Piside lo chiama “prototipo scritto da Dio”. Ancora dopo la sparizione dell’immagine, Teofane (758-818) afferma che nessuna mano avrebbe disegnato quest’immagine, ma “la Parola creativa e formante tutte le cose ha prodotta la forma” di questa figura divino-umana. Tutte queste descrizioni dei poeti e storiografi bizantini si possono giustificare solo per la presenza di un unico oggetto: il Volto Santo di Manoppello. Anch’esso, come prima impressione, sembra essere una pittura, ma quando si esamina meglio, si scarta subito questa ipotesi. Allora essa potrebbe essere stata prodotta con la tecnica della tessitura, ma anche questa tesi non regge. Così si comprende la descrizione “non dipinta, non tessuta” dei poeti bizantini. Per una immagine come quella di Manoppello, che è totalmente trasparente e sparisce quasi del tutto quando viene posta contro il cielo, si deve escludere qualsiasi tecnica conosciuta per la produzione di un’opera artistica. L’immagine di Camulia, la prima “acheiropoietos” non sarebbe solo sparita da Costantinopoli, ma si sarebbe incamminata, via mare, verso la vecchia capitale dell’Impero, Roma. La gente a Costantinopoli raccontava che il Patriarca Germano avrebbe affidato l’immagine di Cristo alle onde del mare agli inizi dell’iconoclastia ed essa sarebbe giunta a Roma nel tempo del Papa Gregorio II. A Roma si parla di una “Acheropsita” che il Papa Stefano II avrebbe portato in processione quando il re longobardo Aistulfo assedia la città nel 753. Questa “Acheropsita” è il Volto Santo della Cappella Sancta Sanctorum del Palazzo lateranense dei Papi. È una icona sul cui volto si trovava incollata una tela dipinta con il volto di Cristo. L’ipotesi più attendibile è che il primo velo incollato fu proprio il Volto Santo di Manoppello. Non si poteva escogitare un miglior nascondiglio per un’immagine su un velo che sovrapporla ad un’icona. Così l’imperatore bizantino non avrebbe potuto mai scoprire il furto della sua “acheiropoietos” ed essa poteva sempre essere venerata nella liturgia pontificia. Quando gli imperatori bizantini persero pian piano il loro potere e il loro influsso sull’Italia, il Velo poté essere staccato di nuovo dalla sua icona, essere sostituito da un velo dipinto e trasportato nella cappella in San Pietro che il Papa Giovanni VII aveva fatto erigere poco dopo che l’immagine di Camulia sparì da Costantinopoli. Il primo Papa che non dovette più temere il potere dell’imperatore bizantino fu Innocenzo III. Egli promosse per la prima volta il culto e la venerazione del velo con l’immagine di Cristo, e questa volta il Velo fu chiamato “Veronica”, la vera icona di Cristo. Il titolo “Volto Santo” rimase all’icona lateranense. Questa è la storia più probabile del Volto Santo di Manoppello secondo le nostre conoscenze dei documenti e delle immagini acheropite. Rimane una questione aperta: come e quando i panni funebri, la Sindone e il velo di Manoppello, furono divisi. Come Mandilion di Edessa, la Sindone ha avuto il suo proprio percorso con il trasporto a Costantinopoli nel 944, il suo temporaneo smarrimento sin dalla crociata latina del 1204, e il suo riemergere dal buio dei tempi a Lirey, nella metà del Trecento.

Il Volto Santo ha fatto il suo viaggio che noi abbiamo cercato di ricostruire da Gerusalemme a Efeso, da Efeso a Camulia in Cappadocia, da Camulia a Costantinopoli, da Costantinopoli alla Cappella Sancta Sanctorum del palazzo lateranense, da qui alla Cappella della Veronica in San Pietro in Vaticano, infine al Santuario di Manoppello. Durante questi viaggi lo stesso oggetto, sempre secondo la nostra ipotesi, ha cambiato nome diverse volte: da immagine “acheiropoietos” di Camulia, a “prototypos”, a “acheropsita” e “Volto Santo” della Cappella Sancta Sanctorum, a “Veronica” e finalmente di nuovo a “Volto Santo” in Manoppello. Questo percorso è una fondata ipotesi; l’identità del Volto Santo di Manoppello con la Veronica romana, però, è certezza.


E il Verbo si fece carne

e venne ad abitare in mezzo a noi;

e noi abbiamo contemplato la sua gloria,

gloria come del Figlio unigenito

che viene dal Padre,

pieno di grazia e di verità.... (GV. 1,14)

Dalla sua pienezza

noi tutti abbiamo ricevuto:

grazia su grazia (Gv. 1,16)

Santo_Volto_sfigurato_e_trasfigurato_della_gloria di CristoLa grazia nel Volto sfigurato e trasfigurato della gloria di Cristo risorto (Is.52, 14-15; Col. 1, 15). Foto ed elaborazioni ottenute al computer da Antonio Teseo.


Prima immagine a sinistra: sovrapposizione del Volto sindonico a quello di Manoppello ottenuta con un rafforzamento di contrasto (dall'elaborazione si può osservare il sangue che ha sfigurato il Viso di Cristo Gesù); seconda immagine: Volto Santo; terza immagine: elaborazione ricavata con il procedimento "equalizzazione" della foto centrale (il filtraggio rivela che gli occhi vivi di Cristo sono rivolti verso la luce del Padre).

Sovrapposizione_Sindone-Volto_Santo1

Visione del sudario aggrinzito di bisso con l'immagine indefinita del Volto Santo di Manoppello proiettata ed impressionata, con il sangue della Passione sulla Sacra Sindone di Torino, dalla luce divina di Cristo risorto (Gv. 1,9).